Nuovi indagati nell’inchiesta Open

Sono un avvocato e un imprenditore. Nel mirino una donazione di 280mila euro alla Fondazione renziana

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

Due nuovi indagati per traffico d’influenze illecite in concorso con l’avvocato Alberto Bianchi: l’inchiesta sulla fondazione Open fa un’altra fiammata. Potrebbe essere l’ultima, in vista della chiusura dell’indagine, che si preannuncia rovente pure quella, visto che, nell’atto della procura, atteso ormai da settimane, dovrebbe prendere forma anche l’ipotesi più grave, la corruzione.

Al momento, però, quelle carte sono ancora coperte. Non lo sono più, invece, quelle relative alla nuova contestazione, concretizzatasi nei giorni scorsi in una perquisizione a Luca Casagni Lippi, 60 anni, avvocato d’affari originario Peschiera del Garda con studio sui viali a Firenze, e a Roma.

E’ accusato di aver compiuto una mediazione per mettere in contatto l’imprenditore cinematografico Alessandro Di Paolo, noto alla cronache rose per il legame con Elisabetta Isoardi, con l’avvocato Alberto Bianchi.

Anche Di Paolo è un ’nuovo’ indagato, benché fosse stato perquisito dalla guardia di finanza, senza essere iscritto, nel 2019. In quell’occasione gli erano stati sequestrati alcuni supporti informatici.

L’obiettivo dell’imprenditore, contestano i pm Luca Turco e Antonino Nastasi, sarebbe stato quello di aprire un canale tramite Bianchi per arrivare a conoscere Luca Lotti, all’epoca (i fatti contestati s’inquadrano tra il 2016 e il 2017) deputato, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Renzi premier, segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica.

La procura attribuisce alla galassia Di Paolo (in cui rientra anche Antonio Scaramuzzino, cognato di Flavio Briatore perché sposato con la sorella della Gregoraci) una donazione a Open di 280mila euro complessivi, contribuzioni fatte a proprio nome (10mila euro), tramite la Golden Production (100mila) o altre persone, fisiche o giuridiche, a lui riferibili: Azimut (75mila), il Mercante dei Sogni (35mila), associazione Comunicazione Reale (40mila), suo cugino Dario Morra (20mila).

Il nome di Di Paolo, che avrebbe puntato ad agganciare i vertici della Rai, è segnato sull’agenda sequestrata a suo tempo a Bianchi: il 13 giugno 2016, l’avvocato avrebbe incontrato a Roma lui e Casagni Lippi, nello studio di via Panama di quest’ultimo. Nella stessa giornata, e nello stesso luogo, Bianchi avrebbe incontrato, sempre con Casagni Lippi, l’onorevole Luca Lotti. Ma Lotti resta sullo sfondo di questo nuovo episodio. E preferisce non commentare.

"Il fatto contestato risulta del tutto circoscritto, di conseguenza l’avvocato Luca Casagni Lippi potrà quando richiesto chiarire serenamente i contorni della vicenda escludendosi ogni rilevanza penale", dicono Francesco Maresca e Michele Luzzetti, suoi difensori.

Bianchi, difeso dall’avvocato Antonio D’Avirro, è a conoscenza anche di un’indagine a suo carico per corruzione: nel mirino, sarebbe finita la prestazione fatta per il costruttore Toto. Ma questo - e forse altro - deve ancora prendere ufficialmente forma di contestazione.

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