Nuova Tramvia: Niente pali, Gavinana sorride

La maggioranza dei residenti dice sì al piano. Ma i cantieri spaventano

La nuova tramvia "Leonardo" (foto archivio Umberto Visintini/New Press Photo)

La nuova tramvia "Leonardo" (foto archivio Umberto Visintini/New Press Photo)

Firenze, 12 giugno 2019 - FACCENDA spigolosa perché di un ‘gioco’ di spigoli, in effetti, un po’ si tratta. «Me lo spiega lei come la incastrano la tramvia qui?». Gavinana, Circolo Vie Nuove, esterno giorno. Fuori dal tempio laico del rione, Giovanni dondola la cicca, stizzona la cenere e punta indolente il dito sui caseggiati che strizzano la cintura sul pancione del viale Giannotti – strada umbertina puntellata di rotatorie infiorettate, palazzine eleganti e vecchi bagolari – che sta al quartiere (l’azzardo è forte, ma passatecelo) come gli Champs-Élysées a Parigi.

Proprio qui, subito dopo la piazza che dà il nome al rione, arrivando dall’Arno, c’è il punto critico per eccellenza che già infiammò quest’inverno il dibattito sul progetto dello sbarco di Sirio in questo pezzo d’Oltrarno. «Dovranno buttare giù dei palazzi, altrimenti da qui non ci passa. E poi questi alberi che fine faranno? Siamo sicuri che ce li salvano?». Questo un po’ il leit motiv della gente di strada che alla tramvia, in realtà, direbbe anche di sì (i contrari a prescindere sono minoranza) ma ha lo stesso un carico di ansie sulle stomaco da casse di Maalox. Queste, in ordine sparso: paura di cantieri lunghi, psicodramma parcheggi, perplessità sull’impatto estetico.

Sull'ultimo punto il sindaco Dario Nardella però ha dato il la a un sospiro di sollievo collettivo. La selva oscura di pali neri – stile Santa Maria Novella – qui non ci sarà. «Ottimo, ottima cosa. – dice Mirella – Qui abbiamo dei palazzi bellissimi, questo viale non è una ferrovia. Se davvero riusciranno ad alimentare i tram senza pali allora questa nuova linea sarà la benvenuta».

Anche il marito è confortato: «Sono contento. Io qui ci sono nato e ci ho sempre visto gli alberi. Quei cosi neri sarebbero un colpo al cuore per me». «E poi – aggiunge indicando il giardino di piazza Elia della Costa, uno dei pochi posti dove i bambini danno ancora un calcio a un pallone invece di stare con il viso spiaccicato sugli smartphone – lo vede quanti ragazzini ci sono? Lo vede come si divertono? Io preferisco che crescano con meno macchine intorno e respirino un’aria più buona». Allora piace o no questo progetto? Se si scorrono i commenti ai post sul gruppo ‘Sei di Gavinana se 2.0’ – 2.576 iscritto e un post (pro o contro) la tramvia nel rione un giorno sì e l’altro pure – la faccenda spacca. Guelfi e Ghibellini, alle solite. I favorevoli, si diceva, sono la maggioranza. Dicono di sì gli anziani, dicono di sì i ragazzi. Ma chi è contrario – perlopiù commercianti e gente che si sposta in auto h24 – non molla: «Le zone di Careggi, di Rifredi e dell’Isolotto sono una cosa, Gavinana e Campo di Marte un’altra» argomenta Francesco, commerciante di via Datini.

In che senso? «Nel senso che là il traffico era davvero massiccio e la tramvia ha dato una svolta, ma qua, fatta eccezione per qualche ingorgo la mattina, grandi problemi non ci sono. Insomma il gioco non vale la candela...».

«Sarà un quartiere più moderno e ordinato» incalzano i ‘sì’. «Ok, ma la macchina in tutti questi anni dove la mettiamo? A Bellariva?» ribatte il fronte del ‘no’. Faccenda spigolosa, si diceva all’inizio.

Ii rione è pronto ad accogliere la tramvia ma, e qui l’appello si fa più o meno bipartisan, «che le cose vengano programmate con calma e metodo». Già perché il rione è piccolo e delicato. Uno scrigno. Gli equilibri sottili. Già comunque l’aver scongiurato quei ‘cosi neri’ sembra aver tranquillizzato i più. Ma la gente da queste parti è tosta e guardinga. Starà all’erta, c’è da giurarci, pronta a puntare il dito al primo guaio. Non sarebbe Firenze altrimenti.

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