Non pensiamo di conoscere tutte le persone

Gentile Vichi, dopo una lunga relazione, durata quasi sette anni, la mia ragazza ha deciso di lasciarmi. Stavamo iniziando a parlare di matrimonio. Ho portato pazienza per anni aspettando che si laureasse, poi ha frequentato altri anni di università per master e specializzazioni varie. Le avrei offerto una situazione economica tranquilla e sicura, essendo io un imprenditore. Ma a quanto pare alle donne di questi tempi mettere su famiglia non interessa più molto. Le chiedo: dove andremo a finire di questo passo? Ora ho più di trent’anni e devo ricominciare tutto da capo. Ma posso più fidarmi delle donne?

Luca

Caro Luca, capisco la sua amarezza, che deriva dal fatto che i suoi desideri non si siano avverati. È del tutto umano. Però è bene non generalizzare. Dopo una rissa di minorenni si grida alla gioventù bruciata, ma conosco ragazzini e ragazzine, figli di amici, che hanno una visione del mondo e un comportamento assi distanti da quel tipo di gioventù (che, tra l’altro, è spesso il frutto di ingiustizie e di disagi inaccettabili). Dunque, se una fidanzata se n’è andata, è bene parlare di lei, non delle "donne". Ho conosciuto donne così diverse tra loro da far pensare che non fossero dello stesso pianeta. Il dolore dell’abbandono, che non di rado si accompagna alla rabbia, dovrebbe essere trattato come tale: UNA donna mi ha lasciato, non TUTTE le donne del mondo. Le relazioni sentimentali sono combinazioni chimiche, anche se insondabili e non spiegabili con una tabella, e nessuno può cercare di ottenere risultati differenti da quelli che si ottengono da quella determinata combinazione. O funziona o non funziona, non è colpa di nessuno, è inutile accusare o recriminare. E poi, è già difficile conoscere se stessi, figuriamoci gli altri. Quando una persona ci sorprende con un comportamento inaspettato, dobbiamo capire che nessuno può essere un burattino che incarna i nostri sogni. Posso solo augurarle di trovare una donna che voglia camminare accanto a lei. Comunque, apprezzo la sua sincerità. Di solito, in questi frangenti, gli uomini – che hanno spesso bisogno di una narrazione che salvi la loro immagine – arrivano a dire, con aria spavalda: "L’ho costretta a lasciarmi", salvo poi passare la notte nella disperazione. Ma forse i maschi di oggi stanno cambiando.

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