Babbo no vax dice stop al vaccino. La mamma va dal giudice col figlio

E' il primo caso di coniugi non separati. Leonardo, liceale 17enne: "Avevo smesso di fare tutto, anche di andare a scuola. Finalmente torno a vivere"

Vaccini anti covid (Foto di repertorio)

Vaccini anti covid (Foto di repertorio)

Firenze, 9 febbraio 2022 - "Sono stato costretto prima a lasciare il calcio, poi a smettere di fare le cose con i miei amici e ora anche di andare a scuola". La storia di Leonardo è emblematica. Liceale fiorentino, 17 anni appena compiuti, è il primo figlio di genitori non separati ma sposati e conviventi che, d’accordo con la madre, si è trovato costretto a rivolgersi al giudice per affermare la sua volontà di vaccinarsi contro il Covid. Il padre, attivista no vax, glielo aveva impedito, nonostante la madre favorevole alla vaccinazione avesse tentato in ogni modo di fargli cambiare idea. 

"Mio padre è così convinto che ora è disposto a restare senza stipendio pur di non sottoporsi al vaccino, io sinceramente sono favorevole e poi stavo vivendo una vita limitatissima, dopo le reclusioni, quando è stato possibile, i miei amici e compagni di classe si sono vaccinati, io mi sono sentito emarginato", racconta ora che, felice, ha potuto fare la prima dose. Assistiti, lui e la mamma, dall’avvocato matrimonialista Gianni Baldini – diventato il paladino dei ragazzi che vogliono vaccinarsi contro il parere dei genitori – avevano prima tentato la procedura stragiudiziale, ma il padre aveva ignorato la lettera di appello. Quindi, via dal giudice. "Fino a un’udienza tumultuosa in cui il padre ha preso a male parole anche lui", racconta il legale. Il decreto autorizza Leonardo a vaccinarsi, con provvedimento provvisoriamente esecutivo.

"Se il padre dovesse decidere di fare appello sarà comunque tardi perché il ragazzo si è già vaccinato", dice Baldini. Dunque, battaglia vinta. "Non potevo prendere i mezzi pubblici perché c’è l’obbligo del green pass rafforzato: sono stato costretto a smettere di andare anche a scuola perché i miei lavorano e non mi possono accompagnare", racconta Leonardo. "Non ho subito atti di bullismo, ma devo dire che ho avvertito la freddezza dei compagni di classe, forse mi tenevano in disparte anche per timore di contagiarmi... Ora finalmente posso tornare a una vita normale".

Contenta anche la mamma che tenacemente è riuscita a far valere la volontà del figlio. "Una donna forte e determinata che ha saputo anche mantenere un equilibrio con il babbo, nonostante su questo tema ci sia stata qualche tensione", dice il ragazzo. 

"Questa è l’ennesima conferma che i genitori non hanno il potere di decidere sulla salute dei figli quando la loro scelta è contraria all’interesse dei ragazzi – commenta Baldini – Anche il caso di Bologna, con i genitori del bambino che rifiutano eventuali trasfusioni di sangue da donatori vaccinati, deve farci riflettere: da movimento di opinione, quello dei no vax si sta trasformando in setta religiosa. E’ necessario pensare qualcosa di più strutturato per la tutela dei ragazzi, perché non tutti hanno il coraggio di rivolgersi all’avvocato e di andare dal giudice".  

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