Niente multe agli amici: vigile in manette

La fase due dell’inchiesta Sas: ai domiciliari l’ex responsabile dell’ufficio contravvenzioni della Municipale. Nel mirino la rete dei favori

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

Ancora multe strappate per gli amici, fratelli, "gente che tu conosci". La fase due dell’inchiesta Sas è arrivata, e investe anche un ispettore della polizia municipale di Porta al Prato. Leonardo Toticchi, 62 anni, ex responsabile dell’ufficio verbali di contravvenzione, è finito ieri ai domiciliari assieme a Nicola Raimondo, l’ex capo dei vigilini Sas, figura chiave della prima parte dell’indagine, condotta dal pm Paolo Barlucchi, che nello scorso gennaio aveva fatto emergere anche presunte connivenze fra i parcheggiatori abusivi delle Cascine e i controllori della sosta. Curruzione, abuso d’ufficio, falso, le accuse di questa nuova tranche, in parte anche attesa, e giunta dopo il licenziamento, da parte di Sas, di tutti i primi dipendenti indagati, Raimondo compreso.

Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, si allarga il giro degli "agganci", persone cioè che secondo il giudice Angelo Pezzuti, firmatario delle due nuove misure per Toticchi e Raimondo, si sarebbero poste "in condizioni di gratitudine" nei confronti del duo, che in futuro - ipotizza il gip - avrebbe potuto incassare questi favori.

Dei piaceri del ’sodalizio’ Toticchi-Raimondo avrebbero usufruito in diversi, anche se si parla di multe di appena 28 euro o di una data ritoccate su un ricorso fuori tempo massimo. Da personale della segreteria del sindaco Nardella, come Serena Nesti, al factotum di Eugenio Giani, l’ex vigile Paolo Becattini, beneficiari entrambi dell’’imbosco’ di un paio di contravvenzioni. Ma l’inchiesta - condotta con professionalità e schiena dritta dalla polizia giudiziaria della Municipale - rivela anche che tra le stesse forze di polizia c’era l’uso (e l’abuso) di venirsi incontro. "Io da quando sono qui ho cercato sempre di dare uniformità a tutti, siamo tutti colleghi, quindi se si può aiutare ci si deve aiutare", dice Toticchi.

Il verbale che muore. Come funzioni il "sistema" delle archiviazioni, lo spiega ancora Toticchi: "Per i nostri (verbali, ndr) decido io.. se c’è la motivazione.. da una parte cioè non viene nemmeno inserita noi ci s’ha una scatola di archiviazione.. non viene inserita.. quindi lì nasce e lì muore"

Il pensierino del finanziere. Tra gli episodi messi in risalto a carico del nuovo indagato Toticchi, quello dei suggerimenti a un militare della finanza per non pagare venti multe per ripetuti passaggi in preferenziale. "Fai una dichiarazione dicendo che ci sei passato in servizio", suggerisce il vigile, sapendo che non è vero. Il finanziere ringrazierà portando in dono una bottiglia, anche se poi non adotterà l’escamotage suggerito.

Il commissario "pezzo di m." Il capo dei vigilini Raimondo ha incontrato sulla sua strada un commissario della municipale che ha annusato che qualcosa non andava nel fitto scambio di buste tra lui e l’ispettore. L’ex Sas, al telefono, lo definisce "un pezzo di m."

La multa a Raimondo. L’ottobre scorso, l’auto del capo dei vigilini Sas viene multata perché sostava in uno spazio riservato ai bus. Raimondo chiama Toticchi affinché archivi. L’ispettore risale fino al vigile autore della multa, suggerendo la distruzione del verbale. In un modo o in un altro, la questione si chiude il 3 dicembre: "Senti Nicola, per quella faccenda tua non ti ho ridetto più nulla ma è insomma è tutto a posto, va buono?" "Bene, grazie. A buon rendere!"

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