Processo Ciatti. Bissoultanov: "Non pensavo che con un calcio alla testa potesse morire"

L'interrogatorio del ceceno accusato di aver ucciso Niccolò

Girona (Spagna), 1 giugno 2022 -  "Chiedo perdono a tutta la famiglia". L'interrogatorio di Rassoul Bissoultanov si è chiuso con queste parole.  Poco prima, la deposizione del ceceno, imputato per la morte di Niccolò Ciatti, si era interrotta sulla domanda del suo legale: "Qui rischia 24 anni, ha mai pensato di tornare in Russia?":

Bissoultanov pare commuoversi poi spiega cosa è successo dopo il suo arresto in Germania e l'estradizione in Italia, "dove vengo trattato come un terrorista". Ma la famiglia Ciatti crede poco alla sincerità e ha apostrofato ad alta voce alcuni passaggi dell'interrogatorio, come quella pausa in cui sembrava sopraffatto dall'emozione. "Sono attori, sono riusciti perfino a farlo piangere", si sfoga Luigi Ciatti.

Prima, rispondendo alle domande del pm di Girona, Victor Pillado, il 29enne accusato di omicidio volontario ha detto che "non sapevo che dando un  calcio alla testa  potesse morire". La pubblica accusa lo ha incalzato: "E' un atleta di lotta libera, non lo sa che è pericoloso?" "Non pensavo di fare tanto danno".  Poi diversi non ricordo, perché "è successo tutto rapidamente", "ero nel panico", "in quel momento non sapevo controllarmi".

LEGGI ANCHE: 

Secondo Bissoultanov, tutto sarebbe cominciato dopo che aveva pestato un piede, "non ricordo a chi del gruppo di italiani". "Risposi sorridendo: 'que pasa amigo'? Cominciarono ad arrivarmi spinte e pugni". Il pubblico ministero obietta che lui quella notte non ebbe neanche una lesione, e che il calcio che uccise Niccolò Ciatti era diretto a una persona a terra, che non lo stava guardando.

"Avevo paura che mi arrivassero tutti addosso, che mi aggredissero. È stata casualità, non era forte". Poi, il suo difensore Carlos Monguilod prende in mano l'interrogatorio e, facendolo rivolgere alla giuria popolare, lo guida. Il culmine è la richiesta di perdono. "È stato un incidente, non volevo ammazzare quel ragazzo". A rimanere impassibili, stavolta, sono Cinzia, Sara e Luigi Ciatti. 

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro