Niccolò, 20 anni: "Cari politici, basta con le promesse irrealizzabili"

Niccolò Cappelli studia Ingegneria ed è appassionato di politica. "Peccato sia una mosca bianca. E' giusto invece dare il proprio contributo. Mi auguro che la mia lettera faccia riflettere"

NIccolò Cappelli ha 20 anni ed è appassionato di politica

NIccolò Cappelli ha 20 anni ed è appassionato di politica

Firenze, 18 agosto 2022 - “Lettera di un giovane elettore preoccupato”. Si intitola proprio così lo scritto che Niccolò Cappelli, studente fiorentino di venti anni, ha deciso di scrivere al nostro giornale. L’obiettivo è particolarmente nobile: far arrivare  il suo grido di dolore alle orecchie dei politici. Niccolò si definisce “appassionato di politica” e già questo è un dato di rilievo. Ebbene, per il giovane “la politica è fatta di troppe promesse, in una situazione precaria a livello mondiale come quella attuale”.

Niccolò è iscritto ad Ingegneria e abitualmente legge i quotidiani. “Mi sembra giusto interessarmi di attualità - osserva -. Nel mio piccolo, voglio far qualcosa di utile. Infatti nel 2024 vorrei presentarmi alle comunali del mio piccolo Comune, Barberino-Tavarnelle. Non voglio certo fare il politico di professione, ma vorrei adoperarmi per il bene comune, per quanto possibile. Purtroppo sono un po’ una ‘mosca bianca’. Tra i miei amici nessuno si interessa di politica. Io provo ogni tanto a spiegare loro che sbagliano… Ma non c’è verso. Mi dà noia il fatto che una fetta di popolazione voti senza essere informata, salvo poi lamentarsi dei nostri politici. Che dire poi del fatto che c’è chi ha perso la vita per ottenere il suffragio universale? Un diritto conquistato con così tanta fatica che da molti non viene esercitato….”.

Secondo Niccolò, “in questo momento sarebbe fondamentale parlare soprattutto di politica estera, di riduzione dell’inquinamento, di riduzione dell’inflazione e del debito pubblico”. Ecco - scrive, - proprio il debito pubblico è ciò che più mi preoccupa. In Italia abbiamo un debito pubblico con una percentuale superiore al 150 % del Pil, stiamo cercando di replicare il biennio rosso (1919-1920), quando il debito-Pil raggiunse il massimo storico di 160 %. Sarebbe importante parlare di riduzione del debito pubblico più che di promesse costosissime a carico di noi giovani”.

Niccolò lancia un appello “soprattutto a quei genitori e nonni che vorrebbero lasciare qualcosa di buono ai propri figli e nipoti”. A loro, scrive il ragazzo, “chiedo di non votare il 25 settembre ascoltando soltanto le promesse dei partiti, perché tutte quelle promesse hanno un costo insostenibile che va a pesare sulle spalle di noi, i vostri figli e i vostri nipoti”. Niccolò pensa alla “flat tax,riforma che costerebbe allo Stato circa 50 miliardi annui rispetto al sistema di fiscalizzazione attuale”. Il reddito di cittadinanza? “Un sostegno diseducativo”.

“C’è chi promette i poliziotti di quartiere, chi le pensioni minime da 1000 euro al mese - prosegue la lettera -. E poi il ponte sullo stretto di Messina, l’abolizione della legge Fornero, che invece secondo me andrebbe solo un po’ modificata perchè un sistema diverso avrebbe costi altissimi per le casse statali, mentre in questo momento bisogna cercare di ridurre il debito pubblico”.

Bisogna parlare di rigassificatori e termovalorizzatori per essere autonomi dalla Russia nel più breve tempo possibile, bisogna parlare di cambiamenti climatici e di riduzione del debito pubblico. Basta fare promesse che in questo momento farebbero soltanto del male all’Italia”, rimarca lo studente. Che aggiunge: “Spero tanto che questo mio pensiero possa far riflettere qualcuno che vuole davvero bene ai propri figli e nipoti, perché siamo arrivati al punto di non ritorno. Il vero problema dell’Italia non sono gli immigrati. Vorrei tanto che questo messaggio arrivasse anche alle orecchie di qualche politico e che queste pesanti parole pronunciate da un giovane elettore appassionato di politica lo facessero riflettere una volta per tutte: ci vuole rispetto anche per le generazioni più giovani. E’ necessario cercare di garantire un futuro anche a noi”. Infine, la speranza che “un giorno i giovani siano più coinvolti nella politica”.

"Spero anche che un giorno i giovani saranno coinvolti molto di più nella politica, perché a volte è importante anche ascoltare chi ha una visione del mondo molto più ingenua e aperta dei nostri cari politici. Sono fiducioso che questo mio pensiero possa aprire gli occhi a molti elettori".

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