Firenze e i negozi storici: Calzoleria Bologna e Chiccaio riaprono i battenti

Gli esercizi saranno in via della Vigna Nuova e in San Frediano. Paolo Pecchioli: «Una sfida per amore di Firenze»

Il Dolce Emporio nella nuova location (New Press Photo)

Il Dolce Emporio nella nuova location (New Press Photo)

Firenze, 16 ottobre 2019 - Il primo era chiuso da dieci anni, il secondo da questa estate. Due attività storiche che quando abbassarono la propria saracinesca lasciarono un enorme vuoto in città. Ma Calzoleria Bologna e Dolce Emporio, hanno deciso di accettare la sfida e riaprire. Erano gli anni ‘50 quando Anna iniziò a ‘mettere le scarpe’ a tutta Firenze e aprì il suo primo negozio in via Sant’Antonino. Lo chiamò Calzoleria Bologna perché a quei tempi in Emilia Romagna erano concentrate alcune aziende prestigiose del settore. Lì ci andavano le mamme con i mariti e i figli: la bottega era specializzata per donna, uomo e soprattutto bimbo.

Quarantotto anni dopo, Anna insieme al figlio Paolo Pecchioli, aprì il secondo negozio in via dei Cerretani e subito dopo quello in piazza San Giovanni. Qui ci entrarono personaggi del mondo dello spettacolo, della televisione, modelle del calibro di Eva Herzigova. Dopo gli anni del successo, nel 2006 iniziò il declino che portò alla chiusura dei tre i negozi nel 2010 dopo quasi sessanta anni di storia.

Oggi Paolo Pecchioli, che iniziò a lavorare con sua madre nel 1980, ha deciso di far rivivere l’insegna storica. Questa volta sarà lo spazio di via della Vigna Nuova, al civico 24, che ospiterà Calzoleria Bologna. «Lo so che la mia è una scelta coraggiosa visti i canoni di affitto sempre più alti in centro e la trasformazione che sta vivendo la città. Ma ho deciso di provarci e domani inaugurerò un nuovo Calzoleria Bologna. Voglio rimettere in piedi l’azienda di famiglia e restituire alla città un pezzo di storia» spiega Pecchioli. Furono anni di ‘lutto’ per la città quelli a cavallo del 2010: Calzoleria Bologna chiuse solo due anni prima di Cresti, il negozio in via Martelli, che abbassò definitivamente la saracinesca nel 2012. Negli stessi anni toccò a Raspini, un altro tempio delle calzature simbolo della città, e a Romano, il piccolo impero delle scarpe e delle borse.

La seconda storia a lieto fine è quella del Dolce Emporio, il ‘chiccaio’ di San Frediano, famoso per i suoi dolcetti, i suoi liquori e i ricordi di buono, che ha abbassato la sua saracinesca con l’arrivo dell’estate e che riaprirà durante il periodo natalizio. Così quei muri, ancora impregnati dello zucchero che hanno respirato per quattro secoli, si preparano ad accogliere un nuovo ‘Emporio’ che manterrà la tradizione di quello storico ma si presenterà al rione con alcune novità. A gestire la bottega di San Frediano sarà Federica Luppi, moglie di Fabio Barbaglini, chef che ha raccolto varie stelle lungo la carriera e adesso sovrintende alle cucine di Fooo - Florence Out of Ordinary (all’interno dello Student Hotel) e La Ménagère. Sarà lui a selezionare i prodotti che saranno acquistabili in negozio, per la prima volta non solo dolci, ma anche salati.

«Il Dolce Emporio – dice Barbaglini – riaprirà con un’offerta studiata che mira proprio a coinvolgere il quartiere. Un luogo dove acquistare prodotti di qualità, ma anche dove fermarsi per fare due chiacchiere, leggersi un libro, trovare vini particolari. Prima di Natale l’Emporio aprirà solo come rivendita, ma dall’anno prossimo si potrà consumare sul posto».

Una storia che affonda le sue radici nel 1500 quella del Dolce Emporio. Per più di duecento anni, tra il 1531 e il 1748, le monache del monastero dell’Arcangelo Raffaello lì, in quei locali dove dopo è nata la bottega in borgo San Frediano, hanno impastato farina, spezie, frutta secca e miele. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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