Né stipendio né cassa integrazione L’appello di un operaio dell’ex Gkn

Nessuna sicurezza. Dopo essere stato licenziato dall’azienda per cui lavorava, la Gkn di Campi Bisenzio, tramite mail, Giampiero Del Frate, ha ricevuto come unica garanzia la cassa integrazione. Questo fine al mese scorso, quando anche l’ammortizzatore sociale gli è stato negata. Il nuovo imprenditore che intenderebbe rilevare la multinazionale ha deciso di sospendere la cassa integrazione per i lavoratori che erano stati licenziati. "Secondo quanto ci è stato detto – spiega Giampiero – la decisione è stata presa in quanto il presidio permanente presso l’azienda impedirebbe di svolgere l’attività lavorativa. In realtà l’assemblea stabile resta attiva perché non è stato presentato un piano industriale credibile per rilanciare lo stabilimento. Alla luce di esperienze truffaldine passate, non ci sentiamo di riporre fiducia, finché non avremo delle garanzie". Nonostante la speranza di riottenere il suo vecchio lavoro, Del Frate non si è fermato: "In attesa di ricevere risposte precise, mi sono rimboccato le maniche e messo in moto per cercare un altro lavoro. Da settembre ho fatto un centinaio di colloqui, ma nessuna risposta". Un ricco curriculum e una vasta gamma di settori in cui essere impiegato non sembrano essere sufficienti.

"Il nuovo governo ci dice che chi, come me, è ancora giovane, in forze, deve lavorare – spiega Giampiero - Ed è per questo che intende sospendere il reddito di cittadinanza e probabilmente anche la Naspi, lasciando noi lavoratori senza ammortizzatori sociali. Ma se io cerco lavoro e non ricevo risposte, come faccio?". E’ questo il timore del cerretese: se la sospensione della cassa integrazione non fosse momentanea e non dovesse più trovare lavoro, come farebbe a sopravvivere senza supporto da parte dello Stato? Quella di Del Frate non è una situazione isolata. "Voglio farmi portavoce di uno stato in cui purtroppo vivono tante persone al giorno d’oggi – commenta l’uomo – sono molto spaventato per le azioni di questo governo che non tutelano i lavoratori".