Confesercenti: "I banchi simbolo di un Natale normale"

Maurizio Innocenti, presidente Anva Confesercenti Toscana: "Siamo pronti, il commercio si svolge in sicurezza, sarebbe assurdo penalizzarci"

Maurizio Innocenti, presidente Anva Confesercent Toscana

Maurizio Innocenti, presidente Anva Confesercent Toscana

Firenze, 20 ottobre 2020 -  Maurizio Innocenti, presidente di Anva Confesercenti Toscana, avremo i mercatini di Natale nelle piazza toscane? 

"E' necessario farli, per noi commercianti, ma soprattutto per la gente. Banchi e bancarelle fanno parte dell'immaginario collettivo del Natale. Contribuirebero a dare l'immagine di un'apparente normalità, di cui c'è tanto bisogno". 

L'ultimo Dpcm ha vietato fiere e sagre. 

"Ma non vieta i mercati. Il no a fiere e sagre è comunque un brutto segnale, Per il mondo fieristico è come se il 18 maggio, il giorno della lenta ripresa del Paese  non fosse esistito. Di fatto, per le fiere è ancora lockdown". 

Nelle attività all'aperto il contagio è in genere più difficile. 

"Appunto, le forme di  aggregazione all'esterno sono le meno pericolose. Col divieto di sagre in Toscana saltano tanti eventi nei borghi, nei paesi nelle piazze. A Perugia, cancellando la fiera di inizio novembre è stato inferto un bruttissimo colpo all'intera città". 

Evidentemente si intravedono rischi.

"I luoghi del commercio non sono stati sede di focolai, di trasmissione certificata del virus. Dagli operatori in sede fissa agli ambulanti, tutti rispettano le regole. E sono i primi a chiedere ai clienti di rispettarle a loro volta". 

Come pensate di muovervi?  

"L'ultimo decreto non vieta le iniziative commerciali all'aperto e a quello ci rifacciamo. Ogni città, ogni paese avrà il suo mercato e ogni operatore vi parteciperà. Magari il problema è quanto investire, sul piano collettivo, in fatto di arredi, addobbi, illuminazioni, se non abbiamo certezze sulle regole".

A proposito, il cambio della guardia in Regione non aiuta.

"Aspettiamo che in Regione risolvano i problemi di attribuzione dei ruoli e ci faremo sentire. Intanto i nostri organismi nazionali fanno pressioni verso il governo".

Il quale ha rimesso nelle mani di sindaci e prefetti la patata bollente.

"Brutto affare, si rischiano disparità fra città vicine, fra chi è rigido e chi di manica più larga. E di innescare pèricolosi personalismi, come i sindaci-sceriffo".

Si faranno il mercatino tirolese ad Arezzo, quello di Santa Croce a Firenze?      

"Rinunciare sarebbe un pessimo evento e un pessimo segnale per l'intero commercio su aree pubbliche.E cito il bellissimo meracto natalizio a Cortona".     

Ma ci sarebbero clienti? E con quale propensione di spesa?

"Certo, non nel numero degli anni passati. A Firenze mancherebbero gli stranieri. Ma le iniziative di qualità   attraggono sempre. Sono convinto che in piazza ci saranno tante persone che poi vengano dalla Toscana e da regioni vicine, pazienza. Sarà già un  risultato avere i banchi nelle piazze, un Natale  che sembri normale"  

Saranno mercati supersorvegliati per il controllo su mascherine, distanze, gel.

"Ben vengano i controlli. Noi, come categoria  siamo rispettosi. Se poi un singolo cliente o operatore sgarra, si colpisca lui, non è giusto che a rimettere siano tutti i commercianti e tutti i clienti. Per uno che sbaglia, tutti gli altri hanno diritto di vivere".

Piero Ceccatelli

 

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