Nardella fa il pontiere "Stop lotte, ora le idee" Corsa alla segreteria La decisione a giorni

Il primo cittadino nella capitale per un confronto basato sui contenuti "Parlare di leadership ha senso se c’è condivisione dei valori e proposte". Ancora riserve sulla candidatura. Le parole chiave: lavoro e ambiente

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di Emanuele Baldi

"Dobbiamo fare come il terzo porcellino, quello saggio della favola: non dobbiamo fare una casa di paglia, non una casa di legno tipo Ikea, dobbiamo fare una casa solida, di mattoni". E poi: "Ci prenderanno in giro, vedo che si consumano le battute sui tempi lunghi" del congresso "sul Pd lento ma io dico Non ti curar di loro ma guarda e passa... ".

Dario Nardella avanza a colpi di metafore, si smarca (almeno per un giorno) dal – forse non proprio gradito – termometro degli accostamenti ai ’runner’ della corsa alla segreteria del partito (Bonaccini e Schlein in primis) e, riportando al centro del dibattito i contenuti, si ritaglia una fetta di campo piuttosto ampia dove poter giocare prima di sciogliere la riserva su quello che sarà il suo ruolo in vista del congresso: candidato o semplicemente ideologo.

La decisione dovrebber arrivare nel giro di qualche settimana (certo prima di Natale) ma i bene informati parlano di una riserva che potrebbe essere sciolta già entro qualche giorno.

Certo è che con la mossa di ieri – la chiamata alle armi al cinema Quattro Fontane di Roma di fedelissimi, simpatizzanti o anche normali anime erranti del centrosinistra – il sindaco di Firenze si è ritagliato un ruolo chiave, quello di cerniera, o meglio di ’pontiere’ del Partito Democratico intenzionato a rimettere al centro del dibattito le idee tenendo d’occhio quelli che sono i suoi capisaldi e cioè il lavoro, l’ambiente e la crescita sostenibile. Soddisfatto, dicono i suoi, per folta delegazione di politici, in presenza e collegati, di sindaci, consiglieri e assessori Nardella ha accolto, tra gli altri, nella platea del cinema romano, 200 posti tutto esaurito, l’archistar Massimiliano Fuksas, la dem Michela De Biase, Alberto Lo Sacco ed altri parlamentari Dem ed europarlamentari come Brando Benifei. Tra gli amministratori intervenuti il sindaco di Bologna Matteo Lepore, da remoto Carlo Maria Salvemini, sindaco di Lecce e il governatore pugliese Michele Emiliano. "Non sono la terza via ma da subito ho lavorato per unire le diverse anime del Pd, per un partito che fosse polifonico. Mi batterò, da solo o con chiunque ci vorrà stare, affinché il tema del pluralismo sia salvaguardato", ha detto il primo cittadino di Firenze.

Nelle sue riflessioni Nardella ha citato due temi che devono entrare, a suo avviso, nella piattaforma delle idee del futuro Pd: quello dell’autonomia sul quale il governo sta mettendo mano a ipotesi "disgregative" e quindi i Dem devono dire la propria e quello della legge elettorale: "Non si possono più tollerare le liste bloccate decise dalle segreterie – ha attaccato – , inoltre i leader politici si candidino nei loro territori".

Nel pomeriggio scambio di carezze a distanza con il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, già in corsa: "Tutte le candidature emerse finora sono rispettabilissime – le parole di Nardella – Stimo molto Bonaccini e avrà tempi e modi per portare le sue idee". "Sono assolutamente interessato ai contenuti usciti da ‘Idea Pd’ a Roma – la risposta –. Ho chiesto a Nardella di vederci già nei prossimi giorni per discutere insieme e amalgamare proposte e istanze che vengono dai territori e dalle competenze che gravitano nel campo democratico".

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