Mostro, legali all’attacco "Avocare le indagini"

Valter Biscotti, legale della figlia di Nadine Mauriot, uccisa dal mostro di Firenze a Scopeti nel 1985 assieme al fidanzato Jean Michel Kraveichivili, ha chiesto che la procura generale si appropri dell’indagine sui delitti, alcuni ancora irrisolti, firmati dalla calibro 22. La richiesta di avocazione giunge al culmine di un rapporto teso con la procura oggi guidata dall’Aggiunto Luca Turco, dopo l’addio di Giuseppe Creazzo. Nei giorni scorsi, il collegio di avvocati ha visionato le carte processuali depositate presso la corte d’assise, giudicandole incomplete. Nei mesi scorsi, era stata chiesta anche la riapertura delle indagini, ma, secondo l’avvocato Vieri Adriani, che oggi depositerà a sua volta una propria richiesta di avocazione, "nessuna risposta è sinora pervenuta dal pm Turco, tanto meno un rifiuto motivato".

"Noi vogliamo vedere tutti gli atti perché li c’è la verità degli otto duplici omicidi - dice Biscotti -. Verità a mio giudizio che non ha nulla a che vedere con istruttorie e sentenze fino ad ora conosciute". Biscotti cita anche le conclusioni della perizia Minervini, di cui abbiamo informato i nostri lettori sin dal 2019, circa i segni sula cartuccia rinvenuta nell’orto di Pacciani: per il consulente della stessa procura sono stati artefatti allo scopo di far sembrare il Winchester compatibile con l’incameramento nell’arma, mai ritrovata, che ha firmato gli otto duplici omicidi". Recentemente, la procura ha dato mandato alla scientifica di analizzare una Beretta rinvenuta in un casolare di Manciano.

Stefano Brogioni