Terremoti. "Fare prevenzione è possibile, ma siamo molto indietro"

Lo ha detto Gloria Terenzi, docente di Costruzioni in zona sismica all’Università di Firenze, all'inaugurazione di una mostra su questo tema

Firenze, Gloria Terenzi, docente di Costruzioni zona sismica presso UNIFI

Firenze, Gloria Terenzi, docente di Costruzioni zona sismica presso UNIFI

Firenze, 26 aprile 2022 - Dal terremoto del Mugello all’edilizia storica, e poi la ricostruzione di antichi borghi e la protezione delle architetture del Novecento. E’ stata inaugurata oggi e resterà aperta fino al 29 aprile l’esposizione ’Terremoti e prevenzione’, allestita al piano terra del centro didattico di viale Morgagni 44. Composta da ventuno pannelli, la mostra è stata organizzata dal Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale (Dicea) dell’Università di Firenze insieme alla sezione toscana dell’Unione nazionale laureati esperti di protezione civile (Lares Toscana).

“Vogliamo far capire che fare prevenzione è possibile - dice Gloria Terenzi, docente di Costruzioni in zona sismica all’Università di Firenze e presidente di Lares Toscana (Unione nazionale laureati esperti di protezione civile) -. Purtroppo, sotto il profilo della prevenzione del rischio sismico siamo molto indietro. Bisogna al più presto trovare fondi e, soprattutto, le migliori soluzioni affinché le opportunità offerte, quali ad esempio il sisma bonus, vengano effettivamente colte dai cittadini. Questo incentivo, per le difficoltà che comportava per le famiglie, è stato poco sfruttato. Ecco, bisogna invece pensare a qualcosa di più facilmente realizzabile”.

“Gli episodi sismici che purtroppo interessano non di rado il nostro territorio nazionale – prosegue Gloria Terenzi, - pongono le istituzioni e la comunità tecnica di fronte al problema d’intervenire ‘a posteriori’. Occorrerebbe, invece, cercare di prevenire i danni tramite un accurato accertamento delle capacità di risposta delle strutture e delle infrastrutture e l'esecuzione di interventi volti ad innalzarne significativamente le prestazioni”. Nell’esposizione, che coinvolge sia la regione Toscana che le Marche, si parte dalla presentazione del primo edificio realizzato in Italia, con isolamento alla base, il Centro regionale Telecom di Ancona, del 1987, per vedere poi come quella stessa tecnica sia stata applicata, dal 2005 in poi, in edifici quali il nuovo padiglione 118 realizzato nella riconversione dell’ex istituto ortopedico toscano Palagi, di Firenze, e la nuova sede della Fratellanza Popolare di San Donnino. Tra gli edifici riqualificati dal punto di vista sismico, ecco l’esempio del palazzo dell’ex pretura di Borgo San Lorenzo. Scorrendo i pannelli, tra le nuove realizzazioni degne di nota troviamo il ponte della linea 2 della tramvia, a San Donato.

All’interno della mostra, ampio spazio per la figura di Andrea Chiarugi, che fu il “padre” della Tecnica delle costruzioni nell’Ateneo fiorentino: suoi sono stati gli studi, tra il 1983 e il 1998, per individuare le cause delle principali lesioni della Cupola del Duomo, accanto al contributo per realizzare un sistema di monitoraggio digitale  delle condizioni statiche del capolavoro del Brunelleschi. Anche l’intervento di consolidamento delle volte della cripta della Basilica di Santa Maria Novella porta la firma del grande studioso.