Moschea, firmato l'accordo a Sesto. L'imam: "Firenze? Ci sono buone prospettive" / VIDEO

L'arcivescovo Betori, l'imam Elzir, il rettore dell'Università e il sindaco di Sesto siglano il protocollo per la nuova moschea

Stretta di mano a quattro dopo la firma del protocollo

Stretta di mano a quattro dopo la firma del protocollo

Sesto Fiorentino (Firenze), 22 dicembre 2017 - E’ scattata alle 11,30 in punto la firma del protocollo per la nuova moschea a Sesto Fiorentino accompagnata alla fine da un grande applauso. A siglare l’atto nella Sala Pilade Biondi del Comune di Sesto sono stati il padrone di casa sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, il vescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, l’imam Izzedin Elzir e il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei.

L’accordo sottoscritto prevede la cessione da parte della Diocesi Fiorentina di un terreno di 8300 metri quadrati lungo via Pasolini per un corrispettivo di circa 700mila euro con il contestuale acquisto di un’area di 2500 metri quadrati ceduta dall’Ateneo fiorentino (costo stimato circa 230mila euro) in cui sarà realizzata un’aula liturgica cattolica, anche se non a breve termine.

La moschea - che sarà interamente finanziata dalla comunità musulmana, senza oneri del Comune - secondo Elzir dovrebbe essere realizzata nell’arco di tre anni, ci sarà un concorso di idee internazionale per il progetto che dovrà essere valutato da una giuria di esperti ma sarà anche sottoposto alla città di Sesto che potrà esprimere il proprio parere. Il nuovo edificio di culto però - ha sottolineato ancora l’imam- sarà la moschea di Sesto e non di Firenze e sara a disposizione dei 1500 fedeli musulmani presenti sul territorio sestese.

“Per la moschea di Firenze - ha detto l'imam - stiamo lavorando e ci sono buone prospettive”.

LE REAZIONI - "Che altri dissentano da quanto è sta fatto, questo ci sta, e non è certo un problema. Ma dissentono dalla mia fede e anche dalla Costituzione". Così l'arcivescovo Betori ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull'accusa nei suoi confronti da parte di Forza Nuova Toscana, che lo ha definito "un Giuda", per aver consentito, ai fini della realizzazione di una moschea parlando di "congiura tra arcidiocesi, comune, università e comunità Islamica, ai danni degli italiani, a vantaggio dell'islamizzazione dell'Europa e di sporchi interessi economici della curia".

"L'accordo di Sesto Fiorentino per la costruzione di una nuova moschea è un passo importante per proseguire sul cammino di Firenze come città del dialogo. Troviamo particolarmente significativo che il terreno dove sorgerà la moschea di Sesto provenga da un accordo con l'Arcidiocesi di Firenze". Così Maurizio Sangalli, presidente dell'Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose che ospita la Scuola fiorentina per l'educazione al dialogo interreligioso e interculturale, che vede lavorare insieme ebrei, cattolici e musulmani, e secondo il quale "il tema di trovare in Firenze un terreno per la costruzione di una moschea per i musulmani è una questione che resta e resterà aperta".

"Siamo orgogliosi: oggi abbiamo il primo caso in Italia in cui Comune, comunità islamica, diocesi e università lavorano insieme per diventare, insieme, un valore aggiunto per la società". Lo ha detto l'imam di Firenze presidente dell'Ucoii, Izzedin Elzir. "Oggi traduciamo in fatti dalle parole il principio, bellissimo, della libertà di culto - ha aggiunto - abbiamo affrontato questa questione in modo normale, tranquillo; l'obiettivo della nostra comunità è di vivere la quotidianità in modo normale. Qualcuno vuole trattare la comunità islamica in modo speciale, con leggi speciali: noi vogliamo solo essere trattati come cittadini italiani".

Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha sottolineato la "portata fondamentale dell'accordo stretto oggi: essere riusciti a mettere intorno allo stesso tavolo due istituzioni laiche e due religiose é davvero un momento storico. E finalmente, la comunità islamica avrà un luogo degno per pregare", ha aggiunto. E il rettore Luigi Dei ha sottolineato come "porre l'ateneo in una intesa come quella di oggi, rendendolo promotore del dialogo tra religioni, è la massima espressione della laicità in questo mondo globalizzato e a costante rischio di scontro tra culti".

NARDELLA - La moschea che sorgerà a Sesto Fiorentino potrebbe essere la moschea anche di Firenze? "A me è stata presentata così, quando ne ho parlato sia con il rettore che con il cardinale. Non capisco perché si debba sminuire questo risultato molto significativo e confinarla. È un errore il dibattito su una moschea a Firenze quando si sta per aprire una moschea a Sesto, nell'area metropolitana. Ora si valorizzi questo, poi vedremo il resto". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, rispondendo alla domanda durante la rassegna stampa del Tgt di Italia Sette. "Con l'imam - ha poi aggiunto il sindaco - ho un buon rapporto. Stiamo facendo molte cose insieme".

FORZA ITALIA - "La firma odierna del protocollo che porterà a realizzare a Sesto Fiorentino una moschea, ci spinge a fare alcune valutazioni in merito. Fermo restando il diritto alla libertà di culto, come Forza Italia ribadiamo la necessità di mettere alcuni paletti, e pretendiamo che si chiariscano alcuni punti: provenienza dei fondi, rispetto delle leggi e dei valori della nostra civiltà, il rispetto dei diritti della donna, la necessità di tenere le prediche in italiano e il rifiuto netto della sharia". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, e coordinatore fiorentino di Forza Italia, Marco Stella. "Abbiamo appreso con rammarico e stupore - aggiunge in una nota - della decisione della Curia di cedere i terreni per l'edificazione del tempio islamico. Non entriamo nel merito, ma ci domandiamo il senso di un'area di 8300 metri quadrati". Secondo Stella, "colpisce anche l'atteggiamento dell'Imam Izzedin Elzir, che pretende di avere il diritto di islamizzare la Toscana, chiedendo di costruire moschee a Firenze e in quasi tutti i Comuni della Piana fiorentina. Ci sembrano provocazioni inutili".

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