Dimesso dall’ospedale, esce e muore

Borgo San Lorenzo: la procura apre un’inchiesta sul decesso di un insegnante di 63 anni. Accusava forti dolori al torace

L’uomo era arrivato in ambulanza all’ospedale di Borgo (foto di repertorio)

L’uomo era arrivato in ambulanza all’ospedale di Borgo (foto di repertorio)

Borgo San Lorenzo (Firenze), 25 aprile 2020 - E’ morto vicino all’ospedale di Borgo San Lorenzo, dov’era arrivato in ambulanza solo poche ore prima, nella nottata di giovedì, per forti dolori al torace. Rosario Conoscenti (si faceva però chiamare col secondo nome, Roberto), 63 anni il 23 febbraio scorso, insegnava materie economiche all’Istituto ’Sassetti Peruzzi’. Residente a Firenze, da un paio di mesi era andato a vivere in affitto agli Scopeti, in casa della ex. Aveva problemi di salute, Conoscenti. Ma sulle circostanze del decesso – strano, quanto singolare – sulla tempistica ravvicinata intercorsa tra l’ingresso del docente in ospedale, e le sue dimissioni, indagano i carabinieri. Coordinati dal sostituto procuratore Gianni Tei, si sono già fatti consegnare documenti ospedalieri. Il magistrato ha affidato al medico legale Martina Focardi l’incarico di eseguire l’autopsia, forse già lunedì. Il pm vuole sapere naturalmente epoca e causa del decesso. E ’mezzi’ che l’hanno determinato. Disposti anche esami tossicologici.

La procura vuole stabilire se esistan nesso di causa-effetto (e responsabilità penali) tra il trasporto di Conoscenti in ospedale, quanto è stato trattenuto, che cosa gli è stato praticato o non gli è stato praticato, diagnosi, uscita dell’insegnante e la sua morte. A poca distanza di spazio. E di tempo. Intanto l’avvocato Vittorio Armando Francois viene nominato dalle potenziali parti offese.

Una possibile spiegazione della fine del professore – e il fatto che, forse, potesse essere evitata – ruota sui tempi. Non solo su esami e diagnosi in ospedale. Tempi e orari. Ci sono alcuni dati già ora incontrovertibili.

La prima : un passante scopre il corpo di Conoscenti a terra verso un distributore. L’orario? Pare tra le 5,15 e le 5,30 di ieri. Chiama i soccorsi. Un’ambulanza trasporta – di nuovo – Conoscenti in ospedale. Ma non c’è niente da fare. I carabinieri si muovono, subito: si fanno consegnare documenti dall’ospedale, esaminano le telecamere di sorveglianza del distributore, recuperano il telefonino delll’uomo, compongono alcuni numeri. Tra questi quello della ex convivente, testimone delle ultime ore di vita del prof. La sua narrazione permetterà di circoscrivere fatti e tempi.

L’insegnante ha dolori al torace nel pomeriggio-sera di giovedì. Chiede un’ambulanza, gli rispondono (chi?) di rivolgersi alla guardia medica, lui spiega alla ex di non aver avuto risposta e di aver richiamato si presume il 118. Alle 21,30 le messaggia: "Mi stanno mandando un’ambulanza". E’ l’aiuto auspicato. Ma quando esce dall’ospedale Rosario. E perché? giovanni spano © RIPRODUZIONE RISERVATA

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