Morte di Duccio Dini, i due Rom arrestati restano in carcere / FOTO / VIDEO

Giovedì il funerale, poi la fiaccolata degli amici. Un minuto di silenzio negli uffici della Regione

Duccio Dini

Duccio Dini

Firenze, 13 giugno 2018 - Dopo l'udienza di stamani il gip Angelo Pezzuti di Firenze ha convalidato l'arresto e confermato la custodia cautelare in carcere per i due nomadi accusati di omicidio volontario per la morte di Duccio Dini, 29 anni, travolto il 10 giugno durante un inseguimento di auto guidate da rom impegnati in un regolamento di conti in via Canova.

Nell'udienza, effettuata al carcere di Sollicciano e durata oltre due ore, Amet Remzi, 65 anni, e Mustafa Dehran, 36, difesi dall'avvocato Nicola Muncibì, hanno risposto alle domande del giudice. Dopo gli interrogatori il pm Tommaso Coletta ha chiesto la secretazione degli atti.

I due nomadi, secondo quanto emerge da fonti legali, hanno espresso "enorme dispiacere" per le conseguenze della loro azione che "non erano nelle loro intenzioni". "Ci saranno successivamente tutti i passaggi tecnici processuali, ma ora - dice l'avvocato Muncibì - in questo momento di tragedia, il nostro pensiero e il nostro cordoglio va alla famiglia di Duccio Dini".

Il gip Pezzuti, dopo aver convalidato l'arresto, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi i rom sia accogliendo le richieste del pm Tommaso Coletta, sia avallando la tesi dell'omicidio volontario. L'alta velocità in auto in strade urbane di Firenze, viene fatto osservare, è elemento di fortissimo rischio per il verificarsi di incidenti mortali e i nomadi erano tenuti a saperlo, tanto più se impegnati ad inseguirsi su più auto per regolare una faida familiare tra loro. Nell'inchiesta c'è un terzo nomade indagato, sempre dello stesso campo nomadi del Poderaccio. Non è sottoposto a misura cautelare e quindi non era possibile per lui nessun interrogatorio dal gip. Tuttavia, come atto di indagine, il pm Coletta potrebbe decidere nei prossimi tempi di interrogarlo per acquisire anche la sua versione dei fatti dopo aver recepito oggi, nel fascicolo d'inchiesta, quella degli arrestati.

IL MINUTO DI SILENZIO - In tutti gli uffici regionali verrà osservato giovedì un minuto di silenzio e raccoglimento per partecipare al lutto cittadino per la morte di Duccio Dini, in occasione dei funerali. È quanto si spiega in una nota della Regione. Alle 10, l'ora in cui si svolgeranno in forma privata i funerali, tutti i dipendenti e gli amministratori della Regione, si spiega, "interromperanno le attività per ricordare il giovane morto a seguito del tragico incidente di domenica scorsa a Firenze, in viale Canova".

IL FUNERALE - Si terrà giovedì 14 giugno alle 10 nella chiesa di Santa Maria a Cintoia il funerale di Duccio Dini, il 29enne morto nel tragico inseguimento tra rom di via Canova in cui il giovane si è ritrovato per caso. Sarà una folla commossa, e idealmente tutta Firenze, ad abbracciare la famiglia del giovane alle esequie, che saranno accompagnate dal lutto cittadino proclamato dal sindaco Dario Nardella, con un minuto di silenzio in tutta la città e bandiere nelle sedi istituzionali listate a lutto.

Intanto gli amici di Duccio fanno sapere che per sempre per giovedì 14 giugno, alle 21, è in programma una fiaccolata che partirà da villa Voghel per arrivare alla casa del giovane. Un modo per dare sostegno a chi in queste ore è sconvolto dal dolore per la perdita del ragazzo. Annullata la fiaccolata che era stata organizzata per la serata di mercoledì 13 giugno sempre a partire dalle 21 in piazza del Grano, alle spalle di Palazzo Vecchio. Intanto, si attendono gli interrogatori in carcere degli arrestati. 

Fiori bianchi per Duccio Dini (New Press Photo)

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