Morì mentre consegnava le pizze, assolti i datori di lavoro

Per l'accusa gli imprenditori sarebbero stati responsabili di avergli fornito un casco non omologato e obsoleto

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Firenze, 7 dicembre 2018 - Tre assoluzioni nel processo per la morte di un 47enne dipendente di una cooperativa di consegna pizze di Firenze, deceduto nel febbraio del 2016 a seguito delle ferite riportate dopo essere caduto dallo scooter mentre effettuava delle consegne. Il tribunale ha assolto dall'accusa di omicidio colposo, con la formula 'perché il fatto non sussiste', il titolare della cooperativa, Federico Piccioli, e i titolari della società e della cooperativa per conto delle quali venivano eseguite le consegne, Roberta Gussoni e Tiziano Capitani.

Il giovane perse il controllo dello scooter in viale Redi a Firenze, dopo aver urtato un'isola spartitraffico con la pedana poggiapiedi, e cadde sbattendo la testa e procurandosi lesioni risultate poi fatali. Per l'accusa, gli imprenditori sarebbero stati responsabili di avergli fornito un casco non omologato e obsoleto, prodotto più di 15 anni prima, che non lo avrebbe protetto adeguatamente durante la caduta. Il giudice, contestualmente all'assoluzione, ha disposto l'invio degli atti alla procura di Firenze per valutare se l'isola spartitraffico fosse stata segnalata adeguatamente, vagliando eventuali responsabilità da parte del proprietario e del gestore della strada pubblica e della segnaletica stradale.

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