Fratelli morti in hotel. Tossicologo: "L'alcool non ha giovato, ma conta la quantità"

"Ogni farmaco è un veleno e ogni veleno è un farmaco. Dipende dalla dose - dice Mannaioni - Bisognava che i ragazzi conoscessero i rischi"

Il dottore Guido Mannaioni, tossicologo

Il dottore Guido Mannaioni, tossicologo

Firenze, 1 ottobre 2019 - In attesa dell'autopsia dei due fratelli belgi, Dries e Robbe De Ceuster, 19 e 27 anni, trovati morti domenica in una camera dell’Hotel "Minerva", piazza Santa Maria Novella, abbiamo intervistato il dottore Guido Mannaioni, specializzato in farmacologia e tossicologia, per un approfondimento. Nella camera dei due ragazzi sono state trovate infatti due scatole, di 28 pasticche ciascuna, di un analgesico a base di ossicodone, un oppioide dagli effetti paragonabili a quelli della morfina: una delle scatole era completamente vuota, mentre dall'altra mancavano 14 pasticche. Quindi tra sabato e domenica i due fratelli avrebbero consumato 42 dosi, oltre ad aver bevuto alcool. Secondo l'ipotesi dell'accusa, un farmacista, ora indagato, avrebbe venduto le confezioni senza ricetta perché uno dei due ragazzi insisteva sostenendo di provare un forte dolore a un braccio operato di recente.

Secondo lei, è stata la combinazione con l'acool a risultare letale o sarebbe bastato il solo quantitativo di farmaco preso?

"Certamente l'alcool non ha giovato. Ma tutto dipende dalle concentrazioni raggiunte nel sangue di alcool etilico e ossicodone che ci diranno i dati autoptici. Al momento la quantità di farmaco che si pensa essere stata assunta è molto elevata, che può portare a un'overdose e può rappresentare una dose potenzialmente letale di per sé. A dipendere anche come sono stati assunti i farmaci, perché l'ossicodone e questo tipo di farmaci prevedono un'assunzione per via orale, per bocca. Ma spesso nel mondo dell'abuso, come potrebbe sembrare essere stato questo caso, vengono utilizzate per via intranasale, cioè vengono rotte le compresse, creata una polvere e inalata attraverso la mucosa nasale. E la somministrazione intranasale di questi farmaci è tipicamente associata con un assorbimento molto aumentata rispetto a quella orale. Un'altra cosa da considerare è se si sia determinato un coma, farmacologico o alcolico, o anche misto. In questi casi quello che può succedere durante il coma è un rigurgito che può portare a vomitare il materiale gastrico che può impegnare le vie aeree superiori".

Quali altri farmaci, legali e reperibili, se presi in quantità eccessiva possono essere letali?

"Tutti i farmaci possono avere delle problematiche se presi in grande quantità e al di fuori delle prescrizioni mediche. Ogni farmaco è un veleno e ogni veleno è un farmaco, tutto dipende dalla dose. Tutto dipende dal dosaggio, quindi le concentrazioni che si raggiungono sono quelle che poi fanno o la funzione farmacologia o la funzione tossica. Se si prende la banale aspirina o il paracetamolo, la tachipirina, qualsiasi altro farmaco neurospichiatrico, in quantità eccessive ci possono essere delle gravi problematiche e possono essere pericolosi".

Come è possibile prevenire queste vicende? Oltre alle avvertenze, come si fa a rendere consapevoli i ragazzi e gli adulti del pericolo che incorrono?

"Questa è la cosa più difficile da farsi. Bisognava che i ragazzi conoscessero i rischi dell'overdose, la pericolosità di queste molecole quando assunte al di fuori dalla prescrizione e del controllo medico. I farmaci utilizzati non sono farmaci 'da banco', ma devono essere somministrati sotto ricetta e prescrizione, con delle indicazioni precise. Questo è uno stop. Più che gli oppiodi, poi, bisogna capire anche quali sono le ragioni dell'epidemia degli oppioidi. Ne ha parlato recentemente la rivista 'Nature': 'la crisi degli oppioidi' negli Stati Uniti è stata riconosciuta una grossa problematica. Importante però è distinguere il farmaco utilizzato a scopo analgesico, per il controllo del dolore, somministrato e assunto sotto controllo medico e il farmaco assunto al di fuori di ogni tipo di supervisione medica in quantità e modalità non corrette".

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