Morì dopo la caduta in una buca Il processo mette la retromarcia

Falsa partenza dell’udienza per il tragico incidente in piazza Brunelleschi del giovane disabile. Uno dei tre indagati dovrà prima essere ascoltato dal magistrato. Il caso torna in aula a febbraio

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FIRENZE

Per scongiurare la richiesta di rinvio a giudizio, voleva fornire la sua versione al magistrato, uno dei tre indagati per la morte di Niccolò Bizzarri, il giovane disabile deceduto per la conseguenze del ribaltamento della sua carrozzella in una buca di piazza Brunelleschi.

Ma per una mancata notifica, non è mai stato convocato per quell’interrogatorio che gli spettava e nel frattempo la procura è andata lo stesso avanti, nella volontà di processarlo.

Ma il giudice, Angela Fantechi, gli ha riconosciuto che quel passaggio difensivo gli era dovuto e quindi ha stralciato la sua posizione: fa un passo indietro, il procedimento per le presunte manchevolezze nella manutenzione dell’asfalto. L’inizio dell’udienza preliminare slitta infatti al 24 febbraio e quel giorno, la posizione che è stata rimadata indietro dovrebbe essere riallineata.

Anche se, almeno in teoria, l’interrogatorio potrebbe far cambiare posizione all’accusa, sostenuta dal pm Alessandra Falcone. O forse no. Vedremo.

L’incidente in cui perse la vita, ad appena 21 anni, Niccolò, avvenne nel gennaio del 2020. Il giovane, come ogni giorno, si stava recando a lezione presso la sua facoltà - Lettere in piazza Brunelleschi - finì con una ruota in una buca e morì per le conseguenze di quell’incidente.

Rischiano il processo - omicidio colposo, l’accusa - le tre figure connesse professionalmente alla manutenzione - o alla mancata manutenzione, come sostiene l’ipotesi accusatoria - del fondo stradale. Neanche una transenna, è stato ricostruito dalle indagini, era stata posta come avviso del pericolo per pedoni o persone deboli come Niccolò, affetto dalla sindrome di Duchenne.

Le accuse vengono contestate a un ingegnere di Palazzo Vecchio, responsabile del “dec“ (direttore dell’esecuzione del contratto), Manutenzione stradale quartiere 1 e Global Service, e due figure apicali di Avr, il Global service che ha l’appalto della manutenzione delle strade del Comune di Firenze. Secondo la procura, i tre indagati, ognuno per un profilo relativo al proprio impiego, sono accusati di non aver segnalato la buca e di non essere intervenuti neanche con un avviso temporaneo che avrebbe messo in guardia i passanti. E, per quanto riguarda l’ingegnere del Comune, di non aver “sorvegliato“ sulla qualità del servizio fornito dalla ditta appaltatrice. Per la morte di Niccolò Bizzarri, che dapprima venne dimesso dal pronto soccorso, c’è stata anche un’altra indagine riguardante i sanitari, finita con un’archiviazione.

stefano brogioni

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