Monossido di carbonio, due medici in ospedale. Grave la moglie

Sono marito e moglie, lui specialista a Careggi, lei ha collaborato con Clinica medica. Erano nella casa del paese di origine dell’uomo

Canio Martinelli, il medico di Careggi in terapia intensiva a Potenza

Canio Martinelli, il medico di Careggi in terapia intensiva a Potenza

Firenze, 7 febbraio 2020 - "Reagisce alle terapie. Sta meglio, è vigile e l’hanno trasferito dalla terapia intensiva a un reparto clinico. Non altrettanto la moglie, purtroppo" dice il consigliere comunale Pd Nicola Armentano, specializzato in medicina dello Sport plurimedagliato con le azzurre di nuoto e pallanuoto ad Atene 2004 (Olimpiadi), Fukuoka 2001 (Mondiali) e Lubiana 2003 (Europei). Parla, Armentano, dell’amico e collega Canio Vito Martinelli, potentino, stimato e noto specialista in Malattie infettive, Dermatologia e Venereologia a Careggi, ricoverato dal primo pomeriggio di domenica al nosocomio di Potenza insieme alla moglie Simonetta Giorgini, fiorentina, medico, libera professionista specializzata a sua volta in Dermatologia, Estetica e Tricologia, con esperienze accademiche: ha collaborato con la Clinica Dermatologica e ha scritto importanti pubblicazioni scientifiche.

Martinelli e Giorgini sono stati salvati in extremis da avvelenamento da monossido di carbonio, il "killer inodore, insapore, incolore" – spiega Armentano. Il dramma ad Avigliano il paese natale di Martinelli, in provincia di Potenza. Trapiantato da molti anni a Firenze, mantiene in Lucania una casa e un ambulatorio. La coppia era ad Avigliano per il fine settimana: i coniugi, sessantenni sono stati ricoverati in condizioni gravissime, dopo essere stati ritrovati privi di sensi nella loro casa. E’ stato un amico, collega del posto a salvarli. Sapeva che Martinelli aveva alcuni appuntamenti presso lo studio cui lui si ‘appoggia’ per le visite private. Non l’ha visto arrivare e si è preoccupato, ha provato ripetutamente a chiamarlo: nessuna risposta. E’ andato a casa sua. Silenzio. Insospettito il collega di Martinelli ha chiamato alcuni conoscenti, o familiari, arrivati subito con una copia delle chiavi della casa, ma ancora niente, l’appartamento è risultato chiuso dall’interno, con il chiavistello.

Sono stati allertati i carabinieri, poi i vigili del fuoco hanno aperto la porta e i militari del comando locale, guidati dal luogotenente Carmine Cianciarulo, sono finalmente entrati, intorno alle 15 nell’appartamento in un palazzo di via Verrastro. Hanno trovato i coniugi a letto, privi di sensi, in stato comatoso, sorpresi dal killer silenzioso.

Trasportati al pronto soccorso dell’Ospedale ‘San Carlo’ – Martinelli in ambulanza, lei con la eliambulanza – gli esami hanno dato un responso inquietante, alti livelli di carbossiemoglobina, tipica da intossicazione da monossido di carbonio.

Le condizioni sono compromesse dalla carenza di ossigeno, prolungata sembra, dalla notte di sabato per l’intera mattina e il primo pomeriggio di domenica. Primum vivere: stabiliranno poi i sanitari l’entità dei danni provocati dall’ipossia. La donna oggi dovrebbe essere sottoposta a risonanza magnetica. Riserbo dei carabinieri della stazione di Avigliano sulla ricostruzione del fatto per chiarire alcuni punti non chiari, non del tutto lineari nella loro drammaticità: ipotizzata una possibile concausa all’intossicazione principale, derivante – in base ai primi rilievi – dal cattivo funzionamento della caldaia.

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