Mohamed, l’angelo di Sorgane "Porto in bici la spesa ai bisognosi"

Giovane egiziano da giorni compra cibo e bevande per oltre venti famiglie e le recapita a casa: "Avevo alcune centinaia di euro da parte, credo sia giusto aiutare chi ha necessità e non lavora"

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FIRENZE

Si chiama Mohamed, ma a Gavinana, per far prima, è diventato Mario. Ha trentotto anni, viene dall’Egitto e ha un cuore esplosivo. Fa un po’, in piccolo s’intende, quello che faceva Gino Bartali in tempo di guerra quando infilava di nascosto nella canna della bicicletta documenti per falsificare i passaporti e salvare gli ebrei dai nazifascisti. Inforcava i pedali e macinava centinaia di chilometri. Per fare del bene. Mohamed si limita a pedalare per alcune centinaia di metri ma lo fa facendo girare la catena con i battiti del cuore. Fa la spesa, porta gli acquisti in casa, li divide in buste e poi parte per le consegne. Una cosa semplice e immensa visto che paga di tasca sua

Mohamed, in Italia dal 2007, abita in via Datini dove ha anche il suo negozio di parrucchiere aperto cinque anni fa. Ecco la sua storia. "Avevo da parte alcune centinaia di euro, il mio gruzzoletto. – ci racconta – Così, quando è iniziata la crisi e ho saputo di tante famiglie che si sono trovate all’improvviso in difficoltà non ci ho pensato due volte e ho deciso di andare a comprare del cibo per loro". Per prima cosa Mohamed è andato alla Mercafir dove ha preso frutta e verdura. Poi si è ’spostato’, aiutato da un amico, nei supermercati dove ha acquistato un po’ di tutto: pasta, pane, biscotti, scatolame

"A un certo punto avevo più di ottanta sacchetti a casa" dice con un sorriso. Qualche famiglia che Mohamed ha scelto di aiutare vive nella zona di piazza Gualfredotto ma la maggior parte, una ventina circa, stanno a Sorgane, quartiere dove il giovane viveva fino a qualche tempo. "Ho iniziato a chiamare e a chiedere chi aveva bisogno di aiuto – prosegue – Sa, conosco molte persone che in questo periodo non guadagnando più nulla. Dopodiché ho preso la bicicletta e sono andato a Sorgane. Ogni volta che arrivo, con maschera e guanti, lascio in la spesa sulla porta".

Gesti bellissimi, ma c’è un ’però’. Mohamed, pur facendo il tutto per il bene degli altri, in questi giorni ha in qualche modo violato il decreto che impedisce di spostarsi se non per particolari ragioni.

"Quando le forze dell’ordine mi hanno fermato chiedendomi dove stessi andando ho spiegato loro tutto e naturalmente sono stati coprensivi, – ci dice Mohamed – tuttavia mi hanno invitato a dotarmi di un permesso speciale che ho subito chiesto alla Croce Rossa che avevo già comunque contattato affinché i volontari mi indicassero le famiglie più bisognose della zona". Presto dovrebbe arrivare e Mohamed, o se preferite Mario, potra continuare ad aiutare chi ha bisogno distillando frammenti del suo grande cuore qua e là per i quartieri. Le sue gesta commuovono tutti e il suo telefonino scoppia di messaggi. Ce ne mostra alcuni. Uno in particolare ci colpisce. Dice così: "Grazie te lo dobbiamo dire noi, ti sei unito ai giovani che hanno messo da parte gli egoismi. Vi state rendendo indispensabili per la sopravvivenza di tutti".

Emanuele Baldi

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