"Modi e termini sbagliati Ma lo stadio è fatiscente"

L’intervista al Financial Times riguardo allo stadio e la storia viola fa discutere . I tifosi: "Parole non giustificabili, non mi piacciono","L’impianto deve cambiare"

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FIRENZE

Sul fatto che lo stadio Franchi sia fatiscente, logoro e usurato, i pareri sono praticamente unanimi.

La speranza, anzi, è che con il progetto di riqualificazione figlio dei fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza si possa davvero compiere un passo in avanti concreto, prima di tutto per il bene della città.

I tifosi della Fiorentina, quelli che prima della pandemia riempivano ogni volta gli spalti facendo in certi casi anche diversi chilometri, non condividono i toni usati dal presidente Rocco Commisso, ma la sostanza sì. "L’Italia è un paese ricco di storia - ci spiega Alessandro Cei, presidente del Viola Club Ponte a Greve -. A differenza degli Stati Uniti qui non ci sono spazi enormi da riservare alle nuove costruzioni.

Il Franchi è un’opera da tutelare, ma ciò non toglie che debba essere ristrutturato. E’ impianto fatiscente, vecchio e superato è sotto gli occhi di chiunque. Il presidente ha sempre avuto idee ben precise in merito, le aveva anche illustrate, ma ha incontrato davanti a sé diversi limiti.

La replica della Fondazione Nervi è stata doverosa, ma io cercherei di andare oltre".

Luigi Ricci viene dall’Isola d’Elba: fa parte del Viola Club Scoglio-Nati e nonostante le difficoltà logistiche legate anche al traghetto, coi suoi amici, non si è mai tirato indietro.

"Credo che Commisso sia stanco di quanto sta accadendo, probabilmente queste sue parole sono per cercare di smuovere la situazione.

Fin dal suo arrivo ha detto subito che il suo obiettivo era quello di realizzare un nuovo impianto, non si tratta certo di una sorpresa.

Non credo possa essere in discussione l’opera architettonica di Nervi, anche se è comprensibile la reazione della Fondazione. Ricordo, però, che a Firenze certe divisioni ci sono sempre state, in certe circostanze hanno fatto la storia".

Gabriele Beconcini non condivide affatto la terminologia utilizzata dal patron viola nell’intervista del Financial Times: "Certi termini non sono giustificabili e non mi piacciono. Punto.

Al tempo stesso ricordo che la realizzazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, a suo tempo, è stata innovazione ed oggi è tradizione. Sono due concetti, dunque, che possono coesistere.

Parlando del Franchi, sono tre gli aspetti da preservare: la tribuna, la torre di maratona e le scale elicoidali. Io dico che servirebbe avere una visione più aperta della stessa città metropolitana: l’ipotesi di uno stadio a Campi Bisenzio, per esempio, avrebbe potuto essere cavalcata". Paolo Bambi, nel merito, sta dalla parte di Commisso: "Però - ripete - non condivido il modo con cui è stato ribadito il tutto". Francesca Bandinelli

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