Moda, anno orribile ‘Pitti’ slitta ancora Incertezza sulle date

La kermesse in programma a gennaio rinviata a data da destinarsi. L’Ad Raffaello Napoleone: "Confermare lo slot era difficile"

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Per qualche giorno ci si era un po’ illusi: le vendite delle collezioni di abbigliamento per l’inverno sembravano essere di nuovo tornate su valori speranzosi, poi uno dopo l’altro i Dpcm e i blocchi regionali che si sono susseguiti. E il precipitare della pandemia in tutto il mondo, coi mercati internazionali ko, e il fashion sotto bombardamento.

Negozi chiusi e crollo delle vendite sono una dura realtà per le aziende, alto mare anche per le istituzioni come Pitti Immagine che organizza Pitti Uomo, Pitti Bimbo, Pitti Filati e Fragranze, colossi del lifestyle italiano nel mondo.

Ora tutto è in alto mare e l’annunciata edizione di Pitti Uomo del gennaio 2021, dal 12 al 14 del mese, è slittata a data da destinarsi, come ha anticipato ieri a Fashionmagazine l’ad di Pitti Immagine Raffaello Napoleone. "Confermare lo slot di gennaio - ha detto Napoleone - diventa molto difficile, visto che l’ultimo Decreto del presidente del consiglio dei ministri posticipa al 3 dicembre la sospensione delle fiere internazionali, senza avere garanzie che il blocco venga prorogato". Appuntamento dunque con le nuove date, che potrebbero slittare per la fiera fisica a metà febbraio 2021, dopo il 3 dicembre si riunirà anche il consiglio di amministrazione di Pitti.

Di certo c’è che in via Faenza si continua comunque a lavorare molto specialmente per confermare l’impegno con Pitti Connect, la piattaforma on line che presenta da giugno scorso le collezioni degli espositori che continuerà ad essere attiva anche a gennaio prossimo con la moda maschile dell’inverno 2021-2022.

Momenti di grande incertezza per l’indotto della città che gira intorno alla fiera e per gli organizzatori di Pitti Uomo che pare siano riusciti a convincere a partecipare al salone almeno trecento marchi prestigiosi. Va ricordato che all’ultima edizione della fiera fisica a gennaio 2020 c’erano in calendario miriadi di eventi e in Fortezza oltre 1.200 marchi. Insomma i danni per il settore sono pazzeschi e il futuro delle fiere internazionali è ancora purtroppo molto buio.

Eva Desiderio

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