Misericordia Un graffio sulla festa I sindacati chiedono salari adeguati

Manifestazione in piazza Duomo: "Ci avete chiamato eroi durante il Covid, ma non abbiamo cosa ci spetta"

di Manuela Plastina

Nel giorno del patrono della Misericordia, San Sebastiano, i sindacati sono scesi in piazza Duomo proprio di fronte alla sede dell’Arciconfraternita di Firenze. "Da troppo tempo attendiamo un miglioramento delle condizioni e il giusto adeguamento del salario" dicono i manifestanti sotto le bandiere di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Fpl che annunciano di stare approntando una propria piattaforma condivisa con i lavoratori.

I punti contestati sono numerosi e tutti contro la Misericordia più antica d’Italia. In primis c’è l’interruzione del servizio notturno dell’ambulanza di emergenza-urgenza di piazza Duomo. "E’ stata una decisione unilaterale che sta portando ripercussioni su tutto il sistema del soccorso – dice Andrea Nerini (Cisl-Fp di Firenze) – e si riflette inevitabilmente sui cittadini". La convenzione notturna col 118 è stata ufficialmente restituita alla Asl i primi di novembre e le ambulanze in partenza dalla piazza della Cattedrale si fermano inderogabilmente alle 20.

Colpa dei costi lievitati, colpa dei rimborsi insufficienti, colpa di una crisi che ha travolto anche un simbolo del grande cuore di Firenze con rimborsi regionali che non bastano più; ma la scelta, qualsiasi ne siano le ragioni, non piace ai dipendenti riuniti sotto le sigle sindacali, che rivendicano anche l’importanza di "assicurare una continuità territoriale sui trasporti socio sanitari che solo il personale dipendente può fare, di fronte a una crisi conclamata del volontariato".

Lamentano il non rinnovo "di un contratto economico scaduto nel 2020 e normativo nel 2022", ma anche i precedenti 8 anni, a partire dal 2014, i rinnovi contrattuali non erano corrisposti a riconoscimenti economici, ricordano. Ancora i sindacati gridano contro il rischio diminuzione dei livelli occupazionali della Misericordia, del Bobolino e degli ambulatori di villa Laura. "Vorremmo un aumento della parte economica – sottolinea ancora Nerini a nome dei colleghi -, ma se in pieno Covid siamo stati chiamati "eroi", quando andiamo a chiedere un aumento che ci spetta, non si ricordano più i meriti".

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