"Mio figlio assassinato, ecco la verità"

Fabrizio Contiguglia, 27 anni, fu ucciso dopo una lite. Le indagini: per l’omicida non fu legittima difesa

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Nessuna spedizione punitiva, nessuna legittima difesa. Fabrizio Contiguglia, il 27enne che viveva a Sesto Fiorentino ucciso lo scorso Ferragosto con lo zio Antonino ad Ucria, in Sicilia, da un trentenne di Paternò, è stato freddato lucidamente dal suo assassino e non in un estremo tentativo di difesa. A metterlo nero su bianco la Procura di Patti nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari coordinate dal procuratore Angelo Cavallo: Salvatore Russo, autore del duplice omicidio e del tentato omicidio di Salvatore Contiguglia, un altro nipote di Antonino, ha sparato con una pistola di sua proprietà e non con un’arma portata dalle vittime di cui si sarebbe impossessato durante la colluttazione, originata da una lite per un parcheggio avvenuta qualche ora prima. La semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa, sarebbe stata acquistata illegalmente, come emerso dalle indagini, da un cittadino romeno e portata ad Ucria dove Russo aveva affittato una casa per le vacanze.

Il luogo del delitto e, nel riquadro, Salvatore Russo, fermato dai carabinieri
Il luogo del delitto e, nel riquadro, Salvatore Russo, fermato dai carabinieri

Uno scenario diverso da quello emerso inizialmente, che certo non riporterà Fabrizio ai suoi cari, ma almeno riuscirà a porre nella giusta luce la figura del ragazzo assassinato: "E’ solo un primo passo – dice la mamma di Fabrizio, Benedetta Ricciardi – ma per noi è importante perché contribuisce a smentire una serie di ricostruzioni fantasiose e completamente false diffuse su giornali e mezzi di comunicazione della Sicilia e del Sud. Ci sono state addirittura manifestazioni di solidarietà con l’assassino a Paternò. Fabrizio e lo zio sono stati uccisi a bruciapelo, non hanno potuto far niente per difendersi. Mio figlio era con me in ferie per quella che avrebbe dovuto essere la migliore vacanza della nostra vita, come mi aveva detto qualche giorno prima... non è giusto sia stato ammazzato in questo modo".

Il dolore è enorme, ancora più forte a ridosso di quello che sarebbe stato il 28° compleanno del figlio, il 14 maggio: "Mi consola sapere – aggiunge – che chi ha conosciuto Fabrizio, a Sesto come in Sicilia, sa che ragazzo era: educato, altruista, generoso. Dopo la sua morte ho scoperto cose che non conoscevo di lui: un ragazzo che abitava vicino a noi mi ha detto ad esempio che lo aveva aiutato a trovare un lavoro...".

Sulla lapide della tomba, al cimitero maggiore di Sesto, la mamma ha fatto incidere una frase non sua ma molto presente nei social: ‘Come si fa a spiegare il mare a chi lo guarda e vede solo acqua’: "È la frase – dice Benedetta Ricciardi – che Fabrizio aveva postato su Facebook due giorni prima di morire a corredo di una foto che mi aveva chiesto di scattargli ed era venuta particolarmente bene, mi è sembrato giusto utilizzarla per ricordarlo".

 

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