Minaccia di morte l’ex compagno e picchia anche il figlio: arrestata

Interviene la polizia in zona Cure: la donna, 46 anni, ubriaca, si è scagliata pure contro gli agenti. Il fermo dopo numerosi altri interventi delle forze dell’ordine per episodi di violenza scatenati dall’alcol

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Violenza tanto più grave quanto maggiore è il consumo di alcol. Le conseguenze le scontano gli altri: il 40% dei casi ha come fattore scatenante l’alcol, causa o concausa addirittura nell’86% degli omicidi; del 37% delle aggressioni; del 60% delle aggressioni sessuali. La famiglia non è immune dalla piaga. Molti i maltrattamenti correlati all’abuso di alcolici e di superalcolici. Mercoledì pomeriggio, zona Cure, agenti delle Volanti hanno fermato e poi arrestato – sentito il pm Sandro Cutrignelli – una donna di 46 anni che ha questo problema: beve. Tanto. Una madre con due figli, uno di 13 anni, avuto da una precedente relazione, uno di 8 da un altro uomo con cui si è pure lasciata, vivendo i due come separati in casa. Questo padre, 53 anni, si è legato tantissimo al figlio non ’suo’: la paternità non è solo un fatto biologico. Lui ha chiamato la polizia per un presunto maltrattamento subito dal 13enne, qualche botta con abrasioni. Lei, a casa, "in palese stato psicofisico alterato da sostanza alcoliche" scriveranno nel verbale gli agenti, non la prende bene. Cerca di andarsene, lo scontro fisico, si spoglia per non farsi avvicinare, copre i poliziotti di ingiuri: "Morite, sporcate la casa, fate schifo". Lancia un anatema a una agente: "Non avrai bambini, resterai sola...Non sei fatta per avere figli, stai invidiando la mia bellezza e i miei soldi". E ’valga’ tutto questo per tutte le offese che ogni giorno investono soprattutto i poliziotti delle Volanti, o i carabinieri del radiomobile.

L’ex è tacciato di essere un "uomo di m...Ti faccio vedere io". Altre volte si sente dire: "fai schifo, sei una merda, devi morire, bastardo, conosco persone che vengono qui e ti ammazzano come un cane".

L’ultima ’sceneggiata’ di mercoledì davanti ai figli minori, presente l’altra figlia di lui, 26 anni. Agli agenti l’uomo si è messo a raccontare i sette anni in coppia (2012-2019).

Dicembre 2015: la donna va in comunità Exodus di Bondeno (Ferrara) coi figli perché due mesi prima ha fatto bere vino al figlio di (allora) 16 mesi. Ci resta un paio di anni. Nel 2017-1018 lei torna in patria, all’estero: la famiglia di lei e il bambino più grande chiamano spesso l’uomo, gli dicono che la donna è spesso ubriaca e picchia la madre. Agosto 2018: la signora torna a Firenze e a detta di lui, "inizia a ubriacarsi quasi tutti i giorni diventando in modo costante sempre più aggressiva e pericolosa verso i familiari". A oggi lei avrebbe ’collezionato’ 7 sanzioni per ubriachezza. Maltrattamenti protratti pure davanti ai carabinieri, ai poliziotti. Una volta arrestata per tre giorni avrebbe ricevuto – ha detto l’ex compagno – un divieto di avvicinamento a lui, ai figli, alla loro scuola e all’abitazione, con sospensione della responsabilità genitoriale. La donna si trasferisce in Puglia coi figli, ma niente cambia, anzi. Da giugno nuovo capitolo fiorentino di una storia di alcol, ubriacature, psicofarmaci e dolori. Fino a mercoledì.

giovanni spano

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