Minacce al giudice e lettere anonime Giallo nel condominio

Le lettere rinvenute nello stabile in cui abita il magistrato. Sul caso, avvenuto a Campo di Marte, indaga la polizia

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FIRENZE

Minacce gravi, perfino di morte sembra accompagnate da improperi a un giudice del Tribunale civile di Firenze da diverso tempo in aspettativa, su sue richieste documentali presentate all’organismo ministeriale competente. Lettere anonime cariche di astio, di risentimento, al punto tale da allarmare e mobilitare subito, giovedì sera, mezza Questura. Volanti sono andate in via Sirtori, una tranquilla traversa di via Centostelle, fermandosi all’altezza della palazzina a più piani dove il giudice vive. Gli agenti hanno preso in consegna le lettere, fotocopiate e lasciate nella cassetta della posta. Parliamo al plurale, di lettere, perché la lettera, pur indirizzata a un unico destinatario, il giudice appunto, è stata lasciata in copia anche ad altri condomini. Una circostanza invero singolare, inusuale specie quando il tenore delle anonime è intriso di odio palesato in maniera così minacciosa e inequivoca. Sono stati gli altri residenti, infatti, in assenza del giudice, ad avvisare l’amministrazione del condominio e la Questura.

Le missive sono state repertate dalle forze dell’ordine e dopo l’iniziale interessamento da parte della Digos, la vicenda è passata alla Squadra Mobile del dirigente Antonino De Santis. Già avviati i primi accertamenti. Oltre ai condomini, sentiti circa la presenza eventuale di estranei notati in questi ultimi giorni, o di episodi passati, non necessariamente analoghi, ma “equiparabili”, è stata sentita anche l’amministrazione del palazzo, in relazione alla possibilità di un forte dissidio di tipo condominiale alla base del gesto. In questo senso gli investigatori potrebbero avere raccolto già una qualche indicazione. Ma non c’è conferma. Un movente anche solo ipotetico, però, almeno al momento, non sarebbe stato definito. E comunque pare abbastanza strano che qualcuno appartenente a una cerchia di persone relativamente ristretta, possa essersi esposto al rischio di farsi identificare. Occorre poi dare un senso alla propalazione “in serie” della missiva anonima.

Sarà ripercorsa quindi anche la carriera del giudice, almeno negli ultimi anni, eventuali sue sentenze e ordinanze su casi da attenzionare perché, magari, particolarmente delicati. Ciò anche se il magistrato sarebbe da tempo lontano - dicono - da cause, professione attiva, rapporti con il mondo delle toghe, vicende interne alla categoria. L’episodio ha destato non poco sconcerto e turbamento tra i condomini e altri residenti della zona.

giovanni spano

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