Michelangelo il Giovane, il custode del mito A Casa Buonarroti i segreti della dinastia

Una mostra alla Fondazione di via Ghibellina racconta la storia dell’erede del grande artista e i suoi rapporti con la corte granducale

di Olga Mugnaini

Fu l’unico della famiglia a raccogliere, oltre al nome, l’eredità artistica e culturale dell’antenato. Un onore e un impegno che portò avanti per tutta la vita.

Michelangelo Buonarroti il Giovane, nacque a Firenze da Leonardo di Buonarroto, nipote di Michelangelo, nel 1568, quattro anni dopo la morte del celeberrimo prozio.

A lui si deve la costruzione del palazzo di via Ghibellina, attuale sede della Fondazione, la stessa che oggi gli dedica la mostra "Il culto della memoria", a cura di Alessandro Cecchi, Elena Lombardi e Riccardo Spinell, che resterà aperta fino al 30 agosto.

Michelangelo il Giovane fu, degli immediati successori, il più determinato custode della grandezza del genio della famiglia. E lo fece in quanto personaggio di primo piano nella Firenze della prima metà del Seicento, ben introdotto a corte perché favorito della Granduchessa madre Cristina di Lorena e amico personale del granduca Cosimo II de’ Medici. Costruendo il palazzo di Casa Buonarroti, volle realizzare le sale dell’appartamento monumentale: nella Galleria si celebra Michelangelo attraverso un ciclo pittorico e scultoreo che vide, fra il 1613 e il 1635, il concorso dei maggiori artisti allora attivi in Firenze e nel Granducato nella prima metà del Seicento.

Gli altri ambienti, decorati in maniera altrettanto sontuosa, sono dedicati ai personaggi più importanti della famiglia, di nobili origini, alla chiesa fiorentina nell’ambiente adibito a Cappella e ai Fiorentini illustri distintisi nei vari rami del sapere, raffigurati sulle pareti dello Studio.

Del pronipote del sommo artista la Fondazione possiede una documentazione eccezionale, rilegata in ben 56 volumi dell’archivio Buonarroti, che consente di ripercorrerne quasi quotidianamente, la vicenda biografica, i contatti con i sovrani, i nobili, gli artisti e gli uomini di cultura. L’esposizione, in stretta relazione con i quartieri monumentali del primo piano, si apre con un’introduzione sull’uomo, il letterato e il poeta, curatore, tra l’altro, nel 1623, della prima edizione delle Rime michelangiolesche, e l’autore teatrale e di spettacoli musicali, coinvolto nelle feste nuziali di Maria de’ Medici del 1600 e in quelle del 1608 per le nozze di Cosimo II e Maria Maddalena d’Austria.

Sono visibili inoltre i disegni preparatori, conservati in gran parte al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, per le pitture dell’Appartamento seicentesco, eseguiti dagli artisti incaricati da Michelangelo il Giovane, una selezione a cura di Riccardo Spinelli, studioso della grafica fiorentina del Seicento.

I visitatori di Casa Buonarroti avranno la possibilità, limitata ai tre mesi della mostra, realizzata col sostegno della Fondazione Cassa Risparmio di Firenze, di stabilire una relazione fra l’ideazione delle opere d’arte, testimoniata dai fogli esposti a piano terreno, e la realizzazione delle opere di pittura e scultura al piano nobile.

In coincidenza Fondazione Casa Buonarroti inaugura la pagina del sito destinata all’acquisto dei biglietti on line www.casabuonarroti.it

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro