Firenze, 17 novembre 2019 - Ci sarà anche Paola Alberti, la mamma di Michela Noli, la 31enne uccisa a coltellate dal marito poco più di tre anni fa, il 22 novembre nell’auditorium de La Nazione per dire basta alla violenza di genere. Ad accogliere i lettori e gli invitati, la direttrice de La Nazione Agnese Pini che darà voce, tra gli altri, a Teresa Bruno, presidente di Artemisia, a Laura Benedetto, segretario generale della Camera di Commercio di Firenze e a Gina Giani, amministratore delegato di Toscana Aeroporti.
Venerdì La Nazione ospiterà una giornata di riflessione su questa emergenza sociale. «E’ un segnale di vicinanza a tutte le vittime, i familiari e alla città. Parlarne e prendere coscienza che quella che viviamo è un’emergenza è il primo passo per cercare di combattere questa violenza».
Cosa si può fare per arginare i casi di femminicidio? «Bisogna sensibilizzare le generazioni future, i ragazzi che saranno gli uomini di domani. Devono imparare ad avere rispetto delle donne ma anche di se stessi e capire che chi gli sta di fronte non è una proprietà».
E cosa possono fare le istituzioni e i semplici cittadini? «Le autorità devono continuare a sostenere sempre di più i centri anti violenza che fanno un lavoro incredibile e a cui tante donne devono la vita. Tutti noi dobbiamo combattere l’omertà e il silenzio. Stare attenti anche a quei piccoli segnali, che non sono solo le urla che vengono dalla casa accanto, ma anche lo sfogo di un’amica che magari racconta di messaggini insistenti o pedinamenti… Eppoi, non mi stancherò mai di dirlo a tutte le donne: non bisogna mai concedere un ultimo appuntamento, è una trappola che può rivelarsi fatale…Per gli uomini malati l’ultimo appuntamento vuol dire che è l’ultimo nel vero senso della parola».
‘Viaggio nel buio’, l’esposizione visitabile fino al 20 novembre a Villa Vogel, attraverso cui racconta la vita di Michela, è un microfono importante contro la violenza. «Con questa mostra, che dal 25 novembre si sposterà a Villa Bandini, mi auguro di sensibilizzare l’opinione pubblica e di poter fare qualcosa per tutte le altre donne. La vita è sacra e nessuno ha il diritto di toglierla».
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