Meningite killer a Luco di Mugello, paese sconvolto: 'Una tragedia enorme'

Il piccolo viveva a Luco. Il sindaco: «Colpita tutta la comunità». Veglia di preghiera in chiesa

Ospedale Meyer

Ospedale Meyer

Luco di Mugello (Firenze), 9 maggio 2018 - Il Mugello è sconvolto dalla notizia della perdita di un piccolissimo cittadino di Luco ucciso dalla meningite pneumococcica. «E’ una tragedia enorme, per la famiglia, ma anche per tutta la comunità. Nel nostro paese, tra la gente, questo dolore lo si è percepito in modo vivissimo, quasi fisico» dicono in tanti, nella frazione borghigiana, all’indomani della morte del piccolo Rocco a soli otto mesi di vita. Una tragedia vissuta in diretta dai luchesi, che in paese si conoscono tutti e che per i due giorni di permanenza del piccolo all’ospedale Meyer hanno trepidato e pregato per lui. Del resto la famiglia Landi, con il nonno e il padre macellai del paese, è assai nota, così come tutti conoscono la nonna dalla parte della madre, maestra elementare che a Luco ha insegnato per tantissimi anni.

«E’ un evento così triste – sottolinea il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni – per il quale proprio non riesco a trovare parole. Un fatto terribile che colpisce tutta la comunità». Il primo cittadino ieri ha dovuto fronteggiare anche le preoccupazioni di diverse famiglie luchesi in merito ai timori di contagio, che invece sono infondati: «Fin da domenica – spiega Omoboni – abbiamo preso contatti con l’Asl per capire se vi fosse la necessità di eventuali profilassi, verificando che non ce ne era bisogno».

Quando sabato il piccolo è arrivato all’ospedale pediatrico, i medici hanno subito sospettato si potesse trattare di un nuovo caso di meningite. Il laboratorio di immunologia del Meyer ha verificato che non si tratta del temuto meningococco che coi suoi ceppi B e C ha provocato tante morti negli anni passati (e tre anche in questo 2018), ma dello pneumococco, per il quale non c’è rischio di epidemia. «Lo Streptococcus pneumoniae, detto appunto pneumococco – spiega il dottor Pierluigi Blanc, direttore facente funzioni della SOC malattie infettive 1 della Asl Toscana Centro –, è molto diffuso, spesso si trova nel nostro organismo a livello della mucosa nasale.

Associato a un deficit immunitario può attaccare, provocando per lo più patologie di facile soluzione: è una delle cause principali delle polmoniti di origine batterica, ma anche di sinusiti, mastoiditi e otiti. Nei casi gravi può provocare sepsi». I casi di meningite pneumococcica non sono così rari, soprattutto tra gli anziani, ma non essendoci necessità di una profilassi antibiotica tra coloro che sono stati a stretto contatto col paziente, come invece avviene per il meningococco, se ne viene a conoscenza solo in caso di decesso. Come appunto avvenuto per il piccolo Rocco.

«La meningite pneumococcica colpisce spesso gli anziani – sottolinea il dottor Blanc –, magari per otiti o altre forme infettive malcurate o in caso di deficit immunitario come dopo l’asportazione della milza». Ora toccherà ai medici del Meyer fare accertamenti sul profilo immunologico del bambino. Ma al di là del rischio sanitario, il sentimento prevalente a Luco di Mugello è la solidarietà verso la famiglia e il dolore per la morte del piccolo. E per due volte in tantissimi si sono ritrovati nella chiesa parrocchiale, insieme al parroco don Cristian Comini, per pregare per lui e la sua famiglia. Manuela Plastina

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