ll premio "Fair Play - Menarini" diventa tutto fiorentino: appuntamento a Palazzo Vecchio

A luglio il prestigioso riconoscimento per il mondo dello sport sarà complentamente a cura della casa farmaceutica

Lucia Aleotti

Lucia Aleotti

Firenze, 8 maggio 2022 - "Geneticamente devo essere ottimista perchè altrimenti non potremmo fare il mestiere che facciamo. L'imprenditore nel settore farmaceutico deve guardare al futuro sapendo che ci sono malattie da sconfiggere ma sapendo che con tenacia ed anche con errori, con voglia di ripartire e di ricominciare, si arriva a sconfiggerle. Quindi per forza sono ottimista". Lo ha detto Lucia Aleotti, azionista e componente del board Menarini, commentando  il periodo storico segnato dal post pandemia e dalla guerra in Ucraina.

Nonostante il clima di grande incertezza e di generale difficoltà, la multinazionale del farmaco con sede al Campo di Marte non perde certo il suo  "fair play", anzi lo fa ancora più suo. Si tratta del premio dedicato ai campioni e alle personalità dello sport che hanno saputo esprimere con le loro imprese e i loro compartamenti modelli ed esempi virtuosi per tutti. 

"In questi anni abbiamo fatto nostro il premio "Fair Play-Menarini" - ha detto ancora Lucia Aleotti -. Prima eravamo solamente sponsor, oggi è diventata una fondazione del nostro gruppo perché riteniamo che i valori del fair play vadano di nuovo portati al centro. Vogliamo portare questo fair play anche dentro le mura di casa nostra e a luglio avremo il primo evento del 'Fair Play-Menarini' totalmente made in Menarini, grazie a Valeria Speroni Cardi e alle ragazze del suo gruppo che ci stanno dando un contributo straordinario". 

In occasione della presentazione dell'ultimo volume d'arte del gruppo farmaceutico, dedicato a Raffaello, è stato anticipato che Menarini organizzerà nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio 'I campioni si raccontano', in cui campioni vincitori di questa edizione del premio 'Fair Play' potranno raccontarsi attraverso un colloquio con un giornalista sportivo. 

"Se fossimo un'azienda in difficoltà  o un'azienda con pesanti situazioni di debito non potremo fare le cose che facciamo _ ha spiegato Lucia Aleotti -. Noi abbiamo sempre seguito la politica della solidità interna, evitanto l'indebitamento e facendo i passi sempre all'altezza della nostra gamba. Questo ci ha portato ad essere la realtà che siamo, totalmente autofinanziata, anche grazie al fatto che dal 1992 il gruppo Menarini non distribuisce dividendi ai suoi azionisti ma li reinveste completamente in ricerca, sviluppo, internazionalizzazione, ed in queste iniziative che a noi piacciono molto e che sentiamo essere parte del nostro Dna". 

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