Nardella: "Aiuta la città, il tuo nome sarà in piazza della Signoria"

L’idea del sindaco Nardella per invogliare le donazioni da tutto il mondo: il nome sul selciato in piazza della Signoria a chi sosterrà il patrimonio culturale

Il sindaco Nardella propone un modo per ringraziare i mecenati

Il sindaco Nardella propone un modo per ringraziare i mecenati

Firenze, 3 giugno 2020 - Una pietra di Piazza Signoria con nome e cognome, per ricordare l’amore verso Firenze, ma soprattutto la generosa donazione devoluta alla rinascita della città. E’ quanto promette il sindaco Dario Nardella a tutti i mecenati e filantropi, italiani e stranieri che nelle prossime settimane vorranno aprire il loro portafoglio e aiutare la capitale della cultura e dell’arte a rimettesi in marcia dopo il lockdown.

L’invito, insomma, è ad acquistare una sorta di “stella“ in una delle piazze più celebri del mondo. Un po’ come prenotare un posto sulla Hollywood Walk of fame, la passeggiata hollywoodiana dedicata alle star del cinema. Ma senza andare troppo lontano, è come tornare alla fine dell’Ottocento, quando i maggiori finanziatori della nuova facciata del Duomo, ottennero di lasciare un loro segno nelle pietre della decorazione. E’ così che ancora oggi, ad esempio, a destra del portale centrale si può riconoscere lo stemma dei Demidoff, che celebra il generoso contributo versato da Paolo Demidoff nel 1877, proprio per Santa Maria del Fiore.

Le modalità per ottenere una pietra di Piazza Signoria sono ancora allo studio, e prevederanno riconoscimenti intermedi, quali l’assegnazione del Fiorino della città. Ma intanto prosegue l’appello, specialmente oltre confine, dove il sindaco ha già lanciato l’idea del nome sul selciato di fronte a Palazzo Vecchio.

"Stanno incominciando a contattarci in molti, da tutte le parti del mondo – spiega Nardella, in occasione della riapertura dell’Accademia –. Sto facendo interviste con televisioni e giornali di tutti i paesi, perché c’è grande interesse per la nascita di questo fondo, utile per guardare in avanti. Abbiamo bisogno di risorse per mantenere meglio il patrimonio culturale in questo momento di difficoltà economiche, curare di più la città, e rilanciarla anche dal punto di vista degli eventi. Quindi siamo abbastanza ottimisti sul fatto che arriveranno delle risposte".

Nardella è consapevole che Firenze non è l’unica città senza turisti. Le stesse difficoltà le stanno patendo da New York a Parigi, da Venezia a Londra. "Ma Firenze è patrimonio Unesco ed è considerata da tutti un gioiello dell’umanità, qualcosa che non appartiene solo a chi ci abita ma a tutto il mondo – ha aggiunto –. Nel mio viaggio che farò in Cina ed in tutti gli altri paesi del mondo presenterò un piano di attrazione per le università straniere, come è successo nel passato, negli anni ‘50-‘60-‘70, con quelle americane. Ora credo che ci sia una stagione per una nuova chiamata di centri di ricerca, istituti culturali, università straniere, che potremmo ospitare soprattutto nel centro di Firenze, ma non solo nel centro storico". © RIPRODUZIONE RISERVATA

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