Ragazze bloccate in Perù, Martina Meoni prigioniera nel bus: "Sta per finire il cibo"

Quattro giovani italiane sono ferme al confine con la Bolivia

Firenze, 15 dicembre 2022 - "Siamo bloccate, non ci sono i servizi igienici e stiamo finendo cibo, acqua e denaro". Quattro cittadine italiane sono ferme da più di 30 ore dentro a un autobus di linea al confine tra Perù e Bolivia, nel villaggio di Checacupe, a seguito di una serie di proteste a sfondo politico esplose nel Paese andino.

Le ragazze, una fiorentina e tre romagnole sono Martina Meoni, Giulia Opizzi, Lorenza Zani e Federica Zani, hanno tra i 21 e i 33 anni di età e sono partite da Cusco, in Perù, a bordo di un autobus di linea quando hanno trovato la strada sbarrata da un muro di sabbia innalzato da un gruppo di manifestanti peruviani.

La tratta è impercorribile in ambo i sensi e i mezzi bloccati hanno creato una coda di oltre 20 chilometri .

Martina Meoni, 25enne di Firenze attualmente bloccata nel pullman racconta: "Le persone hanno paura, qui c’è gente che piange e urla. Ogni tanto sentiamo dei megafoni usati dai manifestanti per protestare ma la situazione non sembra smuoversi". La ragazza, amante dei viaggi, si trova in Perù per un viaggio turistico organizzato al termine della stagione estiva, passata a lavorare in Spagna a Formentera. Le autorità peruviane del posto non sembrano prendere in considerazione le richieste di tregua temporanea che vengono dalle persone ferme al confine, e la situazione è tutt’ora in stallo.

Le condizioni in cui si trovano le quattro italiane non sembrano rassicuranti, provviste in esaurimento, condizioni igeniche precarie, forte tensione e difficoltà a comunicare con i familiari. Ancora Meoni: "Stiamo dormendo all’interno dell’autobus, ci sono cittadini di tutto il mondo e sinceramente non siamo tranquille, il cibo sta iniziando a scarseggiare e molti si stanno disperando, non ci vogliono fare passare – spiega preoccupata –. Alcuni stanno finendo il denaro e sperano nella solidarietà degli altri passeggeri, ma non è facile trovare le provviste in un piccolo villaggio rurale, il cibo scarseggia".

Anche i servizi igenici nella zona sono completamente assenti, le persone per disperazione trovano soluzioni alternative ma manca l’acqua e sono costrette ad andare nei campi. "Stiamo avendo difficoltà a comunicare con le nostre famiglie – aggiunge Martina Meoni – abbiamo contattato anche la Farnesina che ci ha consigliato di mantenere la calma", conclude la ragazza di Firenze. Fonti diplomatiche comunicano che l’ambasciata italiana a Lima sta procedendo a mettersi in contatto con le autorità locali.