"Mantenere i servizi, nonostante gli aumenti"

Il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini, ha portato la solidarietà dell’amministrazione ai metalmeccanici in piazza Boccaccio

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"Ritengo che un presidio in piazza di lavoratori vada sempre ascoltato. E’ una scelta giusta sempre, ma in una sitauzione così preoccupante non si può non essere presenti". Così il sindaco di Certaldo, Giacomo Cucini, che ieri in piazza Boccaccio ha portato la solidarietà sua e dell’amministrazione ai lavoratori metalmeccanici della Valdelsa che scioperavano. L’unico amministratore pubblico ad averlo fatto, secondo gli organizzatori di Fiom Cgil, in tre settimane di scioperi che si sono susseguiti in mezza Toscana. "Il caro vita in atto è terribile – ha aggiunto Cucini – si rischia la stabilità del tessuto sociale se questo andamento prosegue come ha fatto finora". "Sono andato a salutare i lavoratori in sciopero – ha detto Cucini – e a manifestare vicinanza per una preoccupazione e per una richiesta di attenzione che non possono essere ignorate. Le difficoltà economiche che colpiscono dall’impresa al lavoratore creano una condizione per la quale si rischia la precarietà dell’assetto sociale. La spesa familiare è maggiorata di centinaia di euro al mese e quindi quelle dei lavoratori sono richieste fondamentali".

Come amministrazioni che potete fare?

"Non siamo centrali nella risoluzione di questi problemi. Abbiamo dato tutti gli incentivi possibili durante la pandemia. In questo frangente, gli sgravi della Tosap non sarebbero sufficienti e nemmeno dare i 700 euro del lockdown alle attività commerciali. In questa situazione non servirebbero. E’ tutto molto più complicato perché riguarda, singoli, imprese, famiglie".

E i servizi?

"Facciamo il possibile e l’ampliamento dei servizi alla famiglia va in questa direzione. Fare di più? Ci stiamo provando, per esempio con i tempi della mensa. Ma anche noi abbiamo centinaia di migliaia di euro in più di spese energetiche. Stiamo studiando come risparmiare in tutti gli uffici comunali, ma non vogliamo bloccare nessun tipo di servizio. Se dobbiamo spendere 6 o 700.000 euro in più di costi energetici, qualcosa di quello che avevamo preventivato come investimenti non riusciremo a farlo. Ma manterremo i servizi attivi oggi".

Francesca Cavini

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