Caso Magherini, confermata la condanna dei carabinieri. La famiglia: "Lacrime di gioia"

In appello regge anche l'assoluzione delle due volontarie della Croce Rossa

Riccardo Magherini

Riccardo Magherini

Firenze, 19 ottobre 2017 - E' arrivata a metà pomeriggio la sentenza del processo di appello per la morte di Riccardo Magherini, il 40enne deceduto in strada a Firenze tra il 2 e il 3 marzo 2014 durante un fermo dei carabinieri. La corte d'Appello di Firenze ha confermato la condanna per tre carabinieri per la morte di Riccardo Magherini.

Confermata l'assoluzione per le due volontarie della Croce Rossa. Condannati quindi i carabinieri Vincenzo Corni a 8 mesi, Stefano Castellano e Agostino della Porta a 7 mesi ciascuno. Restano assolte le due volontarie della Croce Rossa, Claudia Matta e Jannetta Mitrea. La corte d'Appello ha disposto inoltre provvisionali per i familiari della vittima. Disposta anche la trasmissione degli atti in procura per nuove indagini, a carico dei carabinieri, per il reato di abusi dei mezzi di contenzione.

In primo grado il 13 luglio 2016 furono condannati 3 carabinieri per omicidio colposo e assolti un altro carabiniere e due volontarie della Croce Rossa che intervennero su richiesta del 118 dato il forte stato di agitazione di Magherini, sotto effetto di cocaina e in crisi respiratoria.

Confermando la sentenza di primo grado, la corte d'appello ha respinto gli appelli del procuratore generale e degli imputati però, in parziale riforma, ha introdotto nella sua sentenza provvisionali risarcitorie a favore delle parti civili: i tre carabinieri sono stati quindi condannati a pagare 50.000 euro ciascuno ai genitori di Magherini e al fratello Andrea, mentre al figlio minorenne vanno 100.000 euro. Le provvisionali sono scattate in questo processo perché la corte di appello ha rivisto la redistribuzione del concorso causale nella morte di Magherini, con aggravio della responsabilità dei tre carabinieri. I militari devono anche pagare le spese processuali.

Inoltre la stessa corte di appello, in sentenza, ha stabilito che vada trasmessa copia degli atti al pubblico ministero per ulteriori approfondimenti, ed eventualmente per istruire un nuovo processo, relativi alla contestazione del reato di abuso dei mezzi di contenzione: in pratica si tratta della fase in cui Magherini, in piena crisi respiratoria e in agitazione, anche con asfissia, veniva bloccato a terra dai militari e, secondo quanto ha rimarcato la famiglia, colpito con calci. Il pm potrebbe aprire nuove indagini su questo pezzo.

"Abbiamo pianto di gioia, è quello che volevamo", hanno commentato Guido e Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo Magherini, dopo la lettura del dispositivo: "La sentenza di appello conferma le condanne ed esclude responsabilità di Riccardo nella propria morte, è quello che volevamo portare a suo figlio".

"La corte ha accolto tutte le nostre richieste, tutte le statuizioni civili a titolo di risarcimento - ha detto l'avvocato Fabio Anselmo, parte civile per la famiglia Magherini - Anche se le provvisionali non ci restituiranno Riccardo, hanno un valore simbolico importante. Inoltre la sentenza ha escluso il contributo concausale di Riccardo nella sua morte: è morto per asfissia non per colpa propria. Ora aspettiamo le motivazioni", che saranno fra 90 giorni.

"Moderatamente soddisfatto", si dice l'avvocato difensore dei carabinieri Francesco Maresca aggiungendo: "È una sentenza neutra che di fatto lascia le posizioni nello stesso modo in cui erano state sviluppate nel primo grado e che riequilibra il concorso di colpa. In verità mi aspettavo una posizione più netta, rimane la linea del primo grado di cui accolgo le lievi condanne ai tre carabinieri".

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro