Chiarot: "Nessun allarme per i conti del Maggio Musicale"

Il sovrintendente Chiarot contesta la relazione del commissario straordinario Gianluca Sole, incaricato dal governo di monitorare le fondazioni lirico-sinfoniche

Cristiano Chiarot

Cristiano Chiarot

Firenze, 23 febbraio 2019 - Una relazione che colpisce come una specie di “fuoco amico”. L’ha presa così il soprintendente del Maggio, Cristiano Chiarot, quando ha letto la semestrale del commissario straordinario Gianluca Sole, incaricato dal governo di monitorare le fondazioni lirico-sinfoniche.

Un documento duro, che evidenzia i tanti punti ancora critici, peraltro di un semestre fa, senza considerare i progressi che con tanta fatica si sono fatti all’interno del nuovo teatro delle Cascine. Per questo, anche se con grande aplomb, Chiarot è diventato letteralmente furente. Tanto da prendere carta e penna e contestare al rappresentante del governo il giudizio sullo stato di salute del teatro.

Gianluca Sole è entrato in scena insieme alla Legge Bray, con l’incarico di tenere sotto controllo le fondazioni liriche sull’orlo della bancarotta, di valutarne i progressi e tirare le orecchie quando serve. E’ infatti l’uomo che ha firmato il piano di risanamento della Fondazione del Maggio, e che sa bene della voragine da 62 milioni di debiti trovati da Chiarot a maggio del 2017. Che piano piano si stanno sta ripianando.

«I risultati riferiti alla fine di giungo 2018 confermano il perdurare di alcune condizioni fortemente critiche delle fondazione – rimprovera la relazione semestrale – già più volte evidenziate nelle precedenti relazioni. L’equilibrio economico viene raggiunto con difficoltà. Sotto il profilo commerciale i tassi di saturazione medi del teatro risultano ancora in adeguati e suscettibili di notevole incremento».

Con tasso di saturazione di intende quanto il teatro sia o non si pieno di spettatori. E a tutto ciò il sovrintendente del Maggio replica così: «Il commissario pensa che vi siano sempre 1.800 posti a disposizione, ma non è così: abbiamo fatto attività nelle scuole, concerti nelle chiese, sviluppato la nuova attività al Teatro Goldoni che ha 300 posti. La saturazione nel 2018 è stata del 77% per l’opera, e dell’80% per la sinfonica: quest’anno va già meglio».

E poi, sottolinea, il risultato di esercizio migliora e diminuiscono i costi. Aumentano considerevolmente le alzate di sipario e i punti Fus e diminuisce il debito. La salute del Maggio Musicale «Fiorentino migliora – aggiunge – ma la relazione semestrale dell’avvocato Gianluca Sole non sottolinea la costruzione di una solida manovra generale di recupero, anzi i dati espressi nella relazione compromettono il lavoro svolto dalla Fondazione al fine di ottenere un rigoroso equilibrio economico faticosamente raggiunto». «Abbiamo fatto una programmazione artistica che teneva conto del budget a disposizione, dove c’erano obblighi precisi – conclude con amarezza –: portare in equilibrio il bilancio, pagare l’Irpef, avere un buon rapporto con i fornitori. Per far questo non abbiamo messo alla porta dipendenti, ma abbiamo fatto una programmazione artistica diversa, che costava meno, ma aveva più spettacoli, quindi ha portato più finanziamenti Fus». 

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