"Macchè funivie, prima la scuola". E c’è già il piano per i trasporti

Il sindaco Nardella: "Le lezioni in aula devono essere una priorità. Aspettiamo il prossimo Dpcm". Il consigliere metropolitano Francesco Casini: "La Regione è d’accordo per i tutor alle fermate"

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Firenze, 23 novembre 2020 - Priorità alla scuola. Senza se e senza ma. Il sindaco Dario Nardella è netto. "Si parla di riaprire le funivie per sciare mentre nelle stesse zone si terrebbero chiusi musei e scuole. Una follia. Cerchiamo di stabilire delle priorità vere mentre combattiamo il #Covid19". Che la riapertura delle scuole il prima possibile sia una delle battaglie che Nardella non ha mai smesso di combattere è fatto noto. Ieri il sindaco è sbottato dopo le notizie sulle possibili riaperture degli impianti sciistici con le scuole ancora condannate alla Dad. "Credo che ci debbano essere delle priorità e la scuola è una di queste, prima che alle funivie pensiamo a risprire le aule".

Il timore è che nella girandola dei colori dell’ultimo decreto del ministero non ci siano automatismi immediati per la riapertura delle scuole. "Aspettiamo il decreto di inizio dicembre – sospira il sindaco – e se i risultati della lotta alla pandemia saranno buoni allora la riapertura anche delle scuole superiori a gennaio sarà possibile. Intanto siamo impegnati sul potenziamento dei trasporti scolastici". Un lavoro iniziato da settimane in Città metropolitana. "Siamo impegnati – spiega Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli e consigliere delegato ai trasporti e alla mobilità nella Città Metropolitana – ad aumentare il servizio per ridurre i possibili assembramenti alle fermate. Avevamo già potenziato il servizio con 27 pullman, pari a 77 corse in più, e ora siamo pronti ad aggiungere 15 mezzi e altre 40 corse. Non solo: abbiamo presentato un progetto alla Regione per l’utilizzo delle guardie giurate alle fermate più affollate". I tutor – subito condivisi dall’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli (oggi dovrebbe firmare un’ordinanza con 500mila euro di finanziamento) – per convincere i ragazzi a rispettare le distanze aspettando l’arrivo di altri mezzi. "Contiamo – conclude Casini – di far scendere le presenze sui bus anche al 40- 45%". Per i 38 istituti, in 70 sedi, in area metropolitana le fermate a rischio sono una trentina; 5 a Sesto, 1 a Campi, 1 a Castelfiorentino, 2 a Empoli, 2 a Scandicci, 2 a Bagno a Ripoli, 1 a Borgo San Lorenzo, 1 a Pontassieve, 1 a Figline e 15 a Firenze.

I dirigenti scolastici intanto sperano nella riapertura delle aule. "I ragazzi – spiega Francesca Cantarella, dell’istituto comprensivo Vespucci – rispettano le regole, abbiamo ridotto le unità orarie a 40 minuti per non farli stare sei ore al video, aiutiamo le famiglie con i comodati d’uso gratuiti per i computer, ma la didattica in presenza è indispensabile". "Dove possiamo – spiega Laura Giannini dirigente della Elsa Morante – almeno per le prime classi cerchiamo di fare lezione nei laboratori in presenza, per i ragazzi è importante e siamo pronti a collaborare sul fronte dei trasporti per facilitare il rientro in classe".

Pa.Fi.

 

 

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