Ma che fine hanno fatto i vigili a Firenze?

Giovanni

Pallanti

Vittorio Feltri, giornalista di grande esperienza, diventato consigliere comunale di Milano nelle ultime amministrative, in un’intervista ha detto che a Palazzo Marino si annoia. Il ruolo di consigliere comunale, infatti, da quando i cittadini eleggono direttamente il sindaco, ha perso molta della sua importanza. Feltri ha detto che intende dimettersi ma che aspetta, come consigliere comunale, di scoprire una cosa: che fine hanno fatto i duemila vigili urbani di Milano?

Evidentemente nelle città grandi e medie della Penisola, il problema dei vigili urbani è sostanzialmente lo stesso. In molti si stanno domandando se sono entrati nei servizi segreti o se la polizia urbana, anche prima della pandemia, stia più a casa che per strada per motivi personali o di malattia. A Firenze, finita l’era del comandante Vincenzo Recchi, il Corpo dei vigili si è poco a poco quasi eclissato. Si vedono sul Ponte Vecchio, qualcuno fra piazza Signoria e piazza Duomo: troppo pochi per i compiti di polizia urbana, che richiedono degli agenti visibili in strada. Anche la malamovida, di notte, li vede assenti, salvo rarissime occasioni. Ci sono strade in Oltrarno, dove nei giorni prefestivi e festivi i parcheggi abusivi costringono le auto a percorrere la strada con due ruote sul marciapiede: classico esempio, via S.Maria, dove c’è il teatro Goldoni e vige il divieto di sosta h24. Mai vista una contravvenzione per i tanti turisti del weekend. Domanda finale: c’è qualche consigliere comunale a Firenze che ha la stessa curiosità del consigliere Feltri a Milano? Che fine hanno fatto anche i vigili di Firenze?

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