L’Università grida il suo no alla violenza "Troppe vittime, basta con questo orrore"

Decine di lavoratrici dell’Ateneo alla manifestazione. La commozione della rettrice

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"Chissà come era vestita", e tutta la piazza ha risposto ad alta voce "No". Una manifestazione partecipata e viva, quella organizzata in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, organizzata dall’Università di Firenze. Un’azione simbolica a cui hanno preso parte oltre 150 tra ricercatrici, docenti, dipendenti e studentesse Unifi, oltre a tanti fiorentini. Riuniti in piazza Ss. Annunziata, i partecipanti hanno pronunciato ad alta voce alcune frasi che si accompagnano alle violenze di genere e agli stereotipi che spesso le alimentano: a ciascuna di esse ha fatto eco il "no" da opporre alle espressioni della violenza. Dopo di che, sventolando fazzoletti rossi, tutti i partecipanti si sono lasciati andare all’urlo: "Donna, vita e libertà". L’evento è stato aperto dalla rettrice dell’ateneo fiorentino, Alessandra Petrucci, che ha trattenuto a fatica l’emozione: "Vogliamo sottolineate come sia il momento di dire basta agli stereotipi di genere – ha detto –. Vogliamo continuare a far luce e a tenere alta l’attenzione sul tema della violenza sulle donne, che anche quest’anno ha numeri raccapriccianti. Troppe le donne morte, dobbiamo impegnarci per far smettere questo orrore. Approfondire il fenomeno della violenza contro le donne significa anche sensibilizzare i cittadini attraverso eventi come questo, in cui la comunità universitaria insieme alle istituzioni, vuole fare breccia nell’indifferenza, nell’intolleranza, nell’ignoranza dettata dal pregiudizio".

"Dobbiamo capire – ha aggiunto l’assessora regionale Alessandra Nardini – che la violenza sulle donne non è un qualcosa di sporadico, ma un fenomeno strutturale basato su stereotipi e pregiudizi. Vogliamo continuare con il lavoro nel territorio, per far leva sui temi più importanti e portare avanti un lavoro di prevenzione e formazione. Per abbattere certi muri si deve partire dalle generazioni più giovani". "Come comunità dobbiamo fare uno scatto culturale – ha concluso l’assessora comunale Benedetta Albanese –. Dobbiamo anche far passare il messaggio che le donne non sono sole, ma c’è una comunità al loro fianco. Il compito della politica è anche quello di fornire sicurezza, protezione e recupero a chi è vittima di violenza".

Iacopo Nathan

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