di Gianmarco Marchini
Il mio miglior collega. Matteo Lepore e Dario Nardella sono i sindaci più vicini d’Italia. Stessi colori, quelli del Pd, agende simili, visioni comuni. A dividerli, giusto l’Appennino e il calcio.
Sindaco Lepore, sarà al Franchi domani?
"No, la guarderò da casa, Nardella non mi ha invitato. Siamo già insieme alla manifestazione per la pace a Firenze domani (oggi per chi legge, ndr). Due giorni di fila a Firenze mi pare troppo...".
Il primo ricordo di un derby.
"Fine anni Novanta, gol strepitoso di Bettarini dalla trequarti (Bologna-Fiorentina 3-0, 17 aprile 1999, ndr)".
Che giocatore toglierebbe alla Fiorentina?
"Quello che avrei tolto, lo hanno già perso: Vlahovic".
E, invece, cosa invidia alla città di Firenze?
"Invidio le opere d’arte, non c’è dubbio che abbia un patrimonio di livello universale. Ma non ci vivrei mai: Bologna è molto più divertente".
Il rossoblù preferito di oggi e di sempre?
"Baggio è quello che ha lasciato più il segno nel mio cuore, pur essendo stato qui un solo anno. Ma è la stagione della mia gioventù, quella che mi ha fatto innamorare del Bologna. Della squadra di oggi, invece, dico Arnautovic: finalmente con lui abbiamo azzeccato un acquisto. Anche se io vorrei avere ancora Palacio".
Chi può essere l’uomo derby?
"Mi auguro proprio possa essere Arnautovic, visto che rientra e sarà carico".
Il tema del nuovo stadio è centrale in entrambe le città: ma si farà veramente? I tifosi sono scettici.
"Certo che si farà, e rispetteremo i tempi. Aspettiamo le ultime pratiche: sarà l’intervento più bello di questa amministrazione. Saputo ha confermato l’investimento, quindi non ho motivo di dubitare della sua parola. Chiaro, siamo preoccupati per l’aumento dei costi di energie e materie prime, ma troveremo le soluzioni".
Rivalità in campo, ma grande sinergia fuori: il Tour 2024, le Olimpiadi 2036. Quant’è forte l’asse Bologna-Firenze?
"C’è una grande intesa anche dal punto di vista personale. Con Dario è nata un’amicizia in quest’ultimo anno e mezzo, anche durante la campagna elettorale. Si sono conosciute due persone che amano fare il sindaco, amano le loro città e vogliono andare avanti in progetti comuni. Siamo capitali italiane dei giovani e della cultura, le uniche città metropolitane italiane confinanti: condividiamo i temi della mobilità, delle infrastrutture, studiamo una programmazione culturale in comune come strategia in uscita dal Covid. E insieme lavoriamo per portare a casa la partita del Tour e delle Olimpiadi: siamo fiduciosi".
Vuole dedicare un pensiero al suo collega?
"All’andata mi ha sfottuto. Ma è molto più anziano di me, e io rispetto sempre le persone di una certa età".
Domanda finale d’obbligo: come finisce il derby?
"Sicuramente vince la Fiorentina".
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