Lorenzo Orsetti, morto in Siria. Una manifestazione a Firenze per ricordarlo

ll volontario fiorentino è stato ucciso in Siria dall'Isis, il 18 marzo scorso, durante un'azione di guerra a Baghouz, mentre combatteva al fianco delle milizie curde

Lorenzo Orsetti in Siria (Facebook)

Lorenzo Orsetti in Siria (Facebook)

Firenze, 29 marzo 2019 -  Domenica 31 marzo ci sarà un manfestazione per ricordare Lorenzo Orsetti, il volontario fiorentino ucciso in Siria dall'Isis, il 18 marzo scorso, durante un'azione di guerra a Baghouz, mentre combatteva al fianco delle milizie curde.  All manifestazione, domenica 31 marzo a Firenze a partire dalle 15, è attesta tutta la comunità curda nazionale per partecipare al corteo che inizierà in piazza Leopoldo, nei pressi della casa di Lorenzo, per muoversi fra le strade nel quartiere di Rifredi e concludersi ai giardini della Fortezza Da Basso.

Ci saranno vari interventi per ricordare il giovane volontario. Alla manifestazione nazionale, non solo in nome di Lorenzo ma anche contro ogni forma di terrorismo, prenderanno parte i genitori del giovane, Alessandro e Annalisa. 'Orso' per chi lo conosceva, 'Tekoser', 'lottatore', il nome di battaglia, Lorenzo Orsetti era stato cosi' battezzato dai genitori in onore di Don Lorenzo Milani. E' morto a 33 anni, dopo aver lasciato un video testamento in cui rivendicava i propri ideali. Da un anno e mezzo aveva lasciato Firenze, scegliendo di combattere in Siria e arruolandosi tra le fila degli internazionalisti dell'alleanza curdo-araba delle Forze Democratiche Siriane. 

Il suo corpo, al momento, è custodito in un ospedale curdo, in attesa del rimpatrio in Italia, per il quale saranno necessarie ancora alcune settimane. Lo stesso sindaco di Firenze, Dario Nardella, durante un momento istituzionale dedicato al giovane in Palazzo Vecchio la scorsa settimana, ha ricordato che Lorenzo non aveva  "scelto la guerra per la guerra, ma di lottare per un ideale".

In quella occasione, Nardella ha annunciato di voler dare sepoltura al giovane miliziano nel cimitero delle Porte Sante, che sovrasta la città, e ospita molti personaggi noti della storia di Firenze. Il sindaco ha sottolineato che il giovane riposerebbe vicino a soldati della Prima e Seconda guerra mondiale e ad alcuni civili che fecero la Resistenza. Per i genitori e per i molti che lo hanno conosciuto, il giovane combattente ha incarnato la figura di un partigiano contemporaneo; l'Anpi, l'Associazione Nazionale Partigiani, durante lo scorso febbraio, gli aveva conferito la tessera onoraria. Uno striscione esposto durante un suo ricordo a poche ore dalla morte, ha celebrato Lorenzo come 'Partigiano senza confini'. Il padre Alessandro, pur apprezzando l'idea del sindaco Nardella, si è  riservato di decidere sulla sepoltura del figlio, ricordandone le scelte di vita semplici e più "popolari: quindi il cimitero di un quartiere come Rifredi sarebbe più consono" al suo riposo, ha spiegato ai giornalisti negli scorsi giorni. 

 

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