Lojodice: 'Il mio Sanremo speciale'

L’attrice che l’ultima volta è stata in scena alla Pergola, racconta l’edizione del 1964. "Non ero una valletta"

Giuliana Lojodice

Giuliana Lojodice

"Sanremo? L’ho presentato nel 1964 con Mike Bongiorno e ancora ricordo che litigate ci ho fatto perchè pensava di trattarmi come una vallettina. Ma io ero un’attrice già famosa e per quello la Rai mi aveva chiamata. Ed ero lì a presentare il festival, proprio come lui". La tempra di Giuliana Lojodice non la pieganeppure lo sciocco passare del tempo. Attrice straodinaria capace di lavorare con Ugo Chiti su Kafka, per lui trasferirsi a San Casciano e debuttare al Teatro Niccolini. Con Firenze città d’elezione, e la Pergola casa sua, tanto da avere la Chiave Aurea. “Copenaghen“, l’ultimo lavoro debuttato proprio alla Pergola, con Umberto Orsini e Massimo Popolizio è stato trionfo e record di incassi.

Signora Lojodice questa di Sanremo pochi la sanno.

"E’ stata un’edizione importante perché non si parlava più di presentatore e di donna-valletta accanto, ma di presentatrice con una sua identità autonoma. Ricordo la tremarella sul palco, ma di essermi divertita".

Anno di grazia 1964.

"Esatto era il quattordicesimo Festival della Canzone Italiana e andava in scena dal 30 gennaio al 1 febbraio, non dall’Ariston, ma dal Salone delle Feste del Casinò Municipale. Ero incinta di mia figlia".

Che ricordi ha?

"A parte le litigate con Bongiorno in stile Goggi, la presenza di ben 23 direttori d’orchestra che si scambiavano, come oggi, ad ogni brano. Soprattutto era la prima volta che si poteva contare sulla presenza di un artista straniero ad interpretare, nella maggior parte dei casi in italiano, le canzoni in gara".

Quale di questi ricorda?

"Tra i direttori d’orchestra, Ennio Morricone tra i cantanti stranieri per la prima volta in duetto, c’erano nomi come Frankie Laine Paul Anka e Ben King. E tra gli italiani in concorso in quell’edizione anche Modugno, Paoli, Gaber. Oggi tutto è cambiato: e non in meglio".

Curiosità d’epoca?

"Credo fosse stata in questa edizione la prima esibizione in playback che eseguì alla finale Bobby Solo. Aveva mal di gola".

Poi chi vinse?

"Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età “".

Signora Lojodice, cosa sta progettando?

"In teatro, niente, dopo ‘Copenaghen’ non è stato più possibile. Ma ho girato un film con un meraviglioso attore, anche regista, Claudio Amendola, che non conoscevo. E’ un uomo dolce, premuroso, educato, raro da trovare, con una sensibilità bellissima. Il film è una black comedy scritta anche da Francesca Neri, si intitola “I Cassamortari“".

Io ho il ruolo di una donna ricchissima che gestisce un’ azienda di pompe funebri. Nel film c’è Piero Pelù che ha scritto pure le musiche".

Lei non si ferma mai.

"Anche se col Covid ho subìto due gravi lutti, cerco di guardare avanti. Per cominciare ho lasciato crescere i miei capelli senza tingerli, e ora sono di un bianco bellissimo, abbagliante. Prende un po’ così quando rivivi la tua lunghissima carriera all’incontrario".

 

 

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