Loggia di Isozaki al capolinea E ora si aspetta il nuovo bando "Serve un’altra idea urbanistica"

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt: "La cosa più importante è la decisione politica". Tutto da rifare dopo l’impegno dei due precedenti governi. Una storia lunga dal 1998 ad oggi

Migration

Loggia di Isozaki, tutto da rifare? Sembrerebbe di sì. Lo stop del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano e la perenne contrarietà del viceministro Vittorio Sgarbi, potrebbero portare presto a un nuovo bando per la sistemazione dell’uscita della Galleria degli Uffizi.

"Per ora non c’è un’opinione ferma - ha detto ieri il direttore Eike Schmidt –. Certo, sarebbe meglio che si decidesse. Il rischio è proprio l’indecisione". Dopo decenni continua infatti lo stallo, anche se, come ha detto con ironia il direttore tedesco, "la gente da centinaia di anni entra ed esce dagli Uffizi, non ci è mai rimasto nessuno rinchiuso dentro". Ma è anche vero che una volta o l’altra la gru da piazza del Grano dovrà pur essere portata via. Prima però servirà una precisa presa di posizione politica che dica il no definitivo alla loggia dell’archistar giapponese: "È chiaro che bisognerebbe da un punto di vista architettonico e urbanistico pensare a una soluzione tutta nuova - ha detto Schmidt-, che al momento nessuno può avere, anche da un punto di vista procedurale. Quindi, nel momento in cui verrà deciso di non realizzare questa uscita, va pensato subito a un’alternativa ma naturalmente dovrà essere realizzata attraverso un bando pubblico".

Bando che dovrebbe rimettere in discussione l’impegno preso dai due precedenti governi, che avevano già dato il via libera alla realizzazione del progetto Isozaki. "In questo momento non stiamo realizzando un bel niente che riguarda la loggia - ha concluso il direttore –. Siamo solo in attesa di una decisione che speriamo possa arrivare prima possibile".

Dal 1998 ad oggi si è solo scherzato.

O.Mu.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro