Lockdown? No, apertura totale di fratellanza

Alberto Corsinovi

Alberto Corsinovi

Lo hanno chiamato lockdown, anche se la Crusca avrebbe preferito ‘confinamento’. Per noi delle Misericordie di certo questi mesi non sono stati di chiusura, ma di grandissimo impegno e, anzi, di apertura ulteriore. Abbiamo fronteggiato l’emergenza in Toscana e dato supporto alle nostre realtà in Lombardia; trasferito pazienti dalle rianimazioni del nord per liberare letti, con viaggi spesso drammatici; presidiato stazioni e aeroporti, reperito e distribuito mascherine e altre protezioni; allestito a tempo di record ambulanze speciali e affiancato a quelle che abitualmente svolgiamo, nuove attività, come portare la spesa a casa agli anziani o a chi era in quarantena; abbiamo ricevuto, nelle nostre sedi e centrali operative, le visite gradite di vescovi, imprenditori, amministratori, politici; ci hanno mandato videomessaggi di ringraziamento attori e personaggi dello spettacolo. E abbiamo sperimentato qualcosa di miracoloso. Preoccupati per aver dovuto rinunciare, per precauzione, a una parte importante del nostro volontariato, gli over 65, abbiamo visto le nostre sedi riempirsi di giovani: nostri ‘fratelli’ che non andando a scuola, all’università o a lavoro si sono presentati per fare servizio; e tante altre persone, che si sono offerte senza aver mai fatto volontariato prima.

La Misericordia è nata a Firenze nel 1244 ed è stata sempre in prima fila nelle terribili pestilenze dei secoli scorsi. Allora lo facevamo con la veste nera e le gerle, oggi con abbigliamento tecnico e mezzi ipertecnologici, ma anche il Covid, come la peste, è stato per noi un’occasione per essere al servizio della comunità. Perché questo noi siamo: donne e uomini, espressione delle comunità toscane che di quelle comunità si prendono cura; e a cui chi ha bisogno si rivolge perché trova sempre una ‘porta aperta’. In queste settimane sono tanti e forse di più saranno in autunno. Questa è la sfida che ci attende ora.

* Presidente Federazione regionale Misericordie della Toscana

 

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