Locali 'ribelli' a Firenze, pioggia di sanzioni. Quattro nel mirino di prefettura e vigili

Quattrocento euro di multa ai titolari e a ciascun cliente trovato a cena. E cinque giorni di chiusura. Loro si difendono: "Non cerchiamo pubblicità, ma vogliamo difendere il lavoro di tutta una vita"

Wilma Scaloni e Viola Cioncolini del Rouge Wine Bar  in via Pisana aperto per protesta

Wilma Scaloni e Viola Cioncolini del Rouge Wine Bar in via Pisana aperto per protesta

Firenze, 24 gennaio 2021 - Controllato per tre sere di seguito e trovato aperto sempre. Anche venerdì, quando la polizia amministrativa ha elevato 17 sanzioni per violazioni alle disposizione Covid a 16 clienti e al titolare del ristorante. Momi El Hawi, proprietario di Tito in via Baracca, è uno dei promotori della protesta #Ioapro1501 contro le limitazioni dei Dpcm. Dodici sono le multe collezionate da Tito e cinque i provvedimenti di chiusura dal mese di ottobre. In tutto sono 58 i clienti della pizzeria di via Baracca identificati e sanzionati nell’ultima settimana, 72 quelli totali sorpresi a tavola nei tre ristoranti che hanno aderito alla protesta. Tolleranza zero della Prefettura nei confronti degli osti ribelli. Il sindaco Dario Nardella ha annunciato provvedimenti seri nei confronti dei locali che continueranno ad aprire la sera. "Saremo severissimi verso questi signori che fanno i fenomeni sfidando apertamente le istituzioni" le dure parole del sindaco.

Dal 15 gennaio, data a partire dalla quale chi ha aderito ha deciso di non attenersi più alle fasce orarie imposte loro per l’apertura al pubblico, sono quattro i locali multati. Oltre alla pizzeria Tito , sotto la lente degli investigatori sono finiti il ristorante Passaguai di Borgo San Frediano sorpreso con quattro clienti comodamente seduti a tavola: 400 euro di multa al titolare, 400 per ognuno dei quattro ospiti e chiusura dell’attività per cinque giorni a partire da sabato sera. Multati con una sanzione da 400 euro anche il titolare de Il Clarinetto di viale Spartaco Lavagnini e i nove clienti che erano seduti. Il Rouge di via Pisana è un altro locale che ha aderito alla protesta anti Dpcm: venerdì sera all’arrivo i poliziotti hanno trovato dei manichini, quindi niente multa. Ma ieri sera sembra che ci fossero due clienti: quindi multa e chiusura per cinque giorni. In tutto a Firenze sono meno di dieci i locali ‘ribelli’, che stanno sfidando le restrizioni di orario. Circa una sessantina, invece, quelli che hanno fatto un passo indietro alla vigilia di #ioapro1501 per paura di imbattersi in un provvedimento di chiusura. Intanto l’associazione consumatori Aduc, in una nota, avverte: "A nostro avviso – dice il presidente Vincenzo Donvito – non ci sono gli estremi per tentare un ricorso sperando che sia accolto. Per cui, il consiglio che diamo è di pagare la sanzione entro cinque giorni in modo da avere la riduzione del 30%". "Siamo disperati – si sfoga Viola Cioncolini, titolare del Rouge – Abbiamo attinto ai nostri risparmi e non ce l’abbiamo fatta. Non ci hanno messo nelle condizioni di lavorare e molto probabilmente una delle prossime vittime del Covid, sarà il nostro locale. Non siamo ribelli e non cerchiamo pubblicità, siamo imprenditori che stanno vedendo andare in fumo tutti i sacrifici di una vita. E abbiamo paura del Covid, sia chiaro. Per noi e per le nostre famiglie. Ma non ha senso chiuderci la sera, i nostri sono luoghi sicuri. I contagi non dipendono da noi".  

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