"E’ una città che non parla agli adolescenti".  Edoardo Mughini, 48 anni, psicologo. Collabora da con l’Istituto Comprensivo Poliziano teatro, lunedì 30, all’uscita da scuola, dell’aggressione a uno studente di 15 anni da parte di tre ‘mini-balordi’ che per rapinarlo del cellulare l’hanno picchiato e hanno tirato una coltellata che gli ha lacerato il giubbino.  Mancano spazi in città?  "Ci sono, ma solo fino alla scuola d’infanzia. Per i ragazzi dai 14 anni ai 20, gli adolescenti alle prese con una crescita impegnativa, no. Vede, mediamente i genitori dei ragazzi di oggi lavorano entrambi. E loro stanno troppo da soli. Come fanno a crescere? Vero, cercano di affrancarsi dai genitori. Dalla terza media-prima superiore rivendicano l’autonomia. Ma la realtà esterna qual è? Mancano strutture, terribilmente. Ce ne sono solo due o tre: alle Piagge, a Novoli. Troppo poco. Invece bisogna intercettare i ragazzi per lavorare sulle loro risorse. In senso preventivo, non sul fuoco alto. Penso a doposcuola, biciclettate, laboratori dj, conferenze. Penso all’esperienza dell’associazione ’Il Cerchio’: nasce nel 2008 per l’iniziativa di psicologi, educatori, di laureati in varie discipline con l’intento di valorizzare tre aspetti fondamentali della vita del minore e della sua famiglia: scuola, educazione e socializzazione. Ma servono centri sportivi, associazioni per ragazzi, spazi pensati per loro. E da loro! Contenitori in cui avviare progetti che coinvolgano i giovanissimi nella progettazione delle loro idee. Ne hanno di idee, mi creda".  La scuola?  "La scuola non può rispondere a tutti i bisogni educativi, e sempre. Gli spazi cui faccio riferimento sono un fattore protettivo ulteriore. Servizi sociali. Sette anni fa iniziai a incontrare il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli. Ho parlato negli anni con l’ex assessore Giachi, poi con gli assessori Funaro e Albanese. Ho un buon rapporto con l’amministrazione: ma qui è assente. La domanda che porgo alle Istituzioni e l’Amministrazione è: ci sono programmi, progetti o percorsi rivolti agli adolescenti dai 14 anni in su? Ripeto: dateci gli spazi, che poi ci pensiamo noi a ristrutturarli. Ad animarli con i progetti. Serve fare rete: nessuno salva nessuno".  La scuola, i servizi, il sociale che fa squadra. E la famiglia? "Non si può prescindere dalla famiglia, questo è certo. E’ in questo ambito che si trasmettono le regole. Lei parla di freni inibitori. Io, di limiti. La famiglia resta la prima istituzione che trasmette i limiti. La tolleranza e la frustrazione rispetto ai limiti. E insisto sul modello comportamentale: perché le azioni educano molto più delle parole". giovanni spano

Cronaca

"E’ una città che non parla agli adolescenti". 
Edoardo Mughini, 48 anni, psicologo. Collabora da con l’Istituto Comprensivo Poliziano teatro, lunedì 30, all’uscita da scuola, dell’aggressione a uno studente di 15 anni da parte di tre ‘mini-balordi’ che per rapinarlo del cellulare l’hanno picchiato e hanno tirato una coltellata che gli ha lacerato il giubbino. 
Mancano spazi in città? 
"Ci sono, ma solo fino alla scuola d’infanzia. Per i ragazzi dai 14 anni ai 20, gli adolescenti alle prese con una crescita impegnativa, no. Vede, mediamente i genitori dei ragazzi di oggi lavorano entrambi. E loro stanno troppo da soli. Come fanno a crescere? Vero, cercano di affrancarsi dai genitori. Dalla terza media-prima superiore rivendicano l’autonomia. Ma la realtà esterna qual è? Mancano strutture, terribilmente. Ce ne sono solo due o tre: alle Piagge, a Novoli. Troppo poco. Invece bisogna intercettare i ragazzi per lavorare sulle loro risorse. In senso preventivo, non sul fuoco alto. Penso a doposcuola, biciclettate, laboratori dj, conferenze. Penso all’esperienza dell’associazione ’Il Cerchio’: nasce nel 2008 per l’iniziativa di psicologi, educatori, di laureati in varie discipline con l’intento di valorizzare tre aspetti fondamentali della vita del minore e della sua famiglia: scuola, educazione e socializzazione. Ma servono centri sportivi, associazioni per ragazzi, spazi pensati per loro. E da loro! Contenitori in cui avviare progetti che coinvolgano i giovanissimi nella progettazione delle loro idee. Ne hanno di idee, mi creda". 
La scuola? 
"La scuola non può rispondere a tutti i bisogni educativi, e sempre. Gli spazi cui faccio riferimento sono un fattore protettivo ulteriore. Servizi sociali. Sette anni fa iniziai a incontrare il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli. Ho parlato negli anni con l’ex assessore Giachi, poi con gli assessori Funaro e Albanese. Ho un buon rapporto con l’amministrazione: ma qui è assente. La domanda che porgo alle Istituzioni e l’Amministrazione è: ci sono programmi, progetti o percorsi rivolti agli adolescenti dai 14 anni in su? Ripeto: dateci gli spazi, che poi ci pensiamo noi a ristrutturarli. Ad animarli con i progetti. Serve fare rete: nessuno salva nessuno". 
La scuola, i servizi, il sociale che fa squadra. E la famiglia?
"Non si può prescindere dalla famiglia, questo è certo. E’ in questo ambito che si trasmettono le regole. Lei parla di freni inibitori. Io, di limiti. La famiglia resta la prima istituzione che trasmette i limiti. La tolleranza e la frustrazione rispetto ai limiti. E insisto sul modello comportamentale: perché le azioni educano molto più delle parole".
giovanni spano

Lo psicologo del Poliziano  "La città non parla agli adolescenti"    

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Lo psicologo del Poliziano "La città non parla agli adolescenti"

Il professionista collabora con l’Istituto vicino al quale è avvenuta l’aggressione a un quindicenne "Servono spazi per avviare i progetti. Il modello comportamentale della famiglia resta primario"

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