Lite con il fotoreporter, denunciati due tifosi della Fiorentina

Dopo la lite su Ponte Santa Trinita

Tifosi viola sul ponte Santa Trinita

Tifosi viola sul ponte Santa Trinita

Firenze, 28 agosto 2020 - La Polizia ha identificato e denunciato due tifosi della Fiorentina di 26 e 29 anni del gruppo “1926” della curva Fiesole, ritenuti responsabili dell’aggressione di un noto fotoreporter avvenuta a Firenze mercoledì sera su Ponte Santa Trinita, in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario della fondazione della squadra viola.

I due sono stati denunciati dalla Digos-Squadra Tifoserie per i reati in concorso di violenza privata aggravata dall’aver commesso il fatto in occasione di una manifestazione pubblica e per danneggiamento.

Secondo quanto ricostruto, il fotoreporter stava passando su Ponte Santa Trinita quando ha notato una trentina di tifosi che stavano per srotolare uno striscione. Si è fermato per scattare delle foto col telefonino, ma è stato immediatamente avvicinato da alcuni ultrà che lo hanno spintonato e minacciato, costringendolo a desistere dal fare fotografie. Quando poi la vittima si è qualificata come giornalista, ne è scaturita una reazione ancora più violenta dei tifosi: gli è stato detto che le foto le avrebbe potute vedere sul gruppo facebook “fuori dal coro” e mentre il più giovane gli ha strappato il telefonino di mano scaraventando l’oggetto a terra, il 29enne, con il piede, lo ha schiacciato cercando di renderlo inutilizzabile.

Nella circostanza anche un altro passante, trovatosi lì per caso, è stato allontanato con urla e cori dal gruppetto semplicemente perché aveva tentato di redarguire i tifosi in merito al loro comportamento in riferimento anche all’accensione di alcuni fumogeni in un luogo di interesse storico.

I due ultrà identificati, oltre a rispondere dei reati contestati, verranno anche denunciati in concorso con un terzo ultrà fiorentino di 20 anni (individuato sempre dalla Digos) per manifestazione non preavvisata ed accensione pericolosa di fumogeni.

Nei confronti degli indagati verranno inoltre avviate le procedure per l’adozione del Daspo che inibisce l’ingresso negli stadi a chi, in occasione di manifestazioni pubbliche, si rende autore di condotte violente nei confronti di persone o cose.

Le indagini della Digos continuano per identificare altri elementi del gruppo responsabili dell’aggressione.

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