Toscana, ciclone pandemia sulle liste di attesa. Visite e interventi: difficile prenotare

Posti disponibili dopo mesi. "Zero posti per i controlli a mia moglie diabetica". L’assessore Bezzini: "Ma qui è meno peggio che altrove"

Un ospedale

Un ospedale

Firenze, 5 novembre 2021 -  Chi ha un problema di salute, non ha tempo da perdere. Per questo le liste d’attesa sono da sempre uno dei fenomeni più odiosi della sanità, anche in Toscana. Prima del Covid s’era cercato di tagliarle (con scarsi risultati): la pandemia ha moltiplicato i ritardi. E poco consola che la Toscana – secondo quanto riferito dall’assessore alla salute Simone Bezzini – abbia dati migliori del resto d’Italia. Non a caso, al nostro giornale, arrivano molte segnalazioni, alle quali daremo voce anche nelle prossime settimane.  

«A fine settembre – ci scrivono – ho chiesto per mio padre una visita dall’otorino e una oculistica. Il Cup ha risposto nel primo caso con una disponibilità per dicembre e nel secondo per gennaio. Mi hanno suggerito di riprovare la settimana successiva, perché a inizio mese si aprono dei piccoli buchi grazie alle disdette: ho trovato una visita per l’otorino, presa al volo, oculistica niente. La conseguente visita audiometrica abbiamo dovuto farla a pagamento: proprio non c’era posto". "Condivido con voi l’amarezza nel constatare quanto sia difficile fare prevenzione – ci scrive Alessandro –. Ho 79 anni; mia moglie, diabetica e con vari problemi di salute, ne ha 76. Ritengo grave non riuscire a prenotare un elettrocardiogramma e un’ecografia all’addome per la visita diabetologica di controllo. Dopo 40 minuti al telefono l’addetta del Cup ha detto di non poter prenotare… di riprovare tra qualche giorno. Si parla tanto di ridurre le attese ma addirittura non si può prenotare!". Ma perché tanto ingolfamento? Da quanto spiegato in Consiglio dall’assessore Bezzini, il problema è legato a più fattori. Il Covid ha monopolizzato per mesi gli ospedali rallentando (e in alcuni casi bloccando) gli interventi non urgenti. Molti poi hanno evitato, sempre per la pandemia, medici e ospedali, riversandosi tdagli specialisti tutti insieme nei mesi successivi. Infine il fattore tecnico: errori nella compilazione delle ricette e accavallamenti fra visite nuove e di controllo che costringe alcuni pazienti a inutili attese.  

Passando ai dati, nella Asl Toscana Centro, per gli interventi chirurgici, c’è stato un incremento delle liste d’attesa del 9% da gennaio 2020 a marzo 2021 e, in parallelo, una riduzione dell’attività del 30% dal 2019 al 2020. L’ultimo report regionale su prime visite ed esami diagnostici fotografa una situazione a macchia di leopardo. Per esempio, per le visite cardiologiche, dermatologiche e l’ecocolor doppler dei tronchi sovraortici, nella Ausl Toscana Centro si hanno percentuali di rispetto dei tempi massimi d’attesa (indicati dal piano regionale) molto alte a Firenze (sopra il 97%), ma non a Empoli, che risulta in notevole difficoltà. Anche a Prato e Pistoia si hanno ritardi e percentuali inferiori al 70%.  

«La Toscana è fra le Regioni che hanno perso meno prestazioni ambulatoriali nel 2020 – ha detto l’assessore Bezzini – da uno studio di Agenas emerge che la variazione delle prestazioni di specialistica rispetto al 2019 è stata del -24,2%, mentre la media nazionale è attestata a un -30,33%".