Le stelle brillano ancora Che festa per i viola dell’82

Un’apoteosi al Puccini per la squadra che quarant’anni fa sfiorò il terzo titolo. Da Monelli a Pecci, c’erano tutti. L’emozione di Bertoni: "Quel giorno piansi"

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Firenze è l’unica città al mondo in cui anche un secondo posto in un campionato di calcio viene festeggiato. Anche se ha vinto la Juve con un rigore a Catanzaro e alla Fiorentina è stato annullato un gol a Cagliari, stagione 1981-82, sono passati 40 anni: ma non è tempo di recriminare e questa città non recrimina, ringrazia. Il sindaco Dario Nardella, presente in platea, va addirittura oltre e promette che l’allenatore di quel gruppo fantastico, Picchio De Sisti, verrá sarà magnifico messere del calcio storico. Al Puccini, Lady Radio ha fatto qualcosa che alla mente dei tifosi viola vale molto, moltissimo (senza considerare che tutto il ricavato è stato devoluto in beneficenza): ha riunito i campioni di quella stagione. Giusto per capire: Daniel Bertoni, Giovanni Galli, Giancarlo Antognoni, Ciccio Graziani (in videocollegamento), Mario Paradisi, Marco Baroni, Renzo Contratto, Armando Ferroni, Roberto Galbiati, Francesco Casagrande, Luciano Miani, Andrea Orlandini, Eraldo Pecci, Luigi Sacchetti, Luca Bartolini e Paolo Monelli. Il tecnico di allora Giancarlo De Sisti, il presidente di allora Ranieri Pontello. Tutti insieme hanno visto Sampdoria-Fiorentina ma soprattutto hanno parlato di quel gruppo. E l’unità si è vista subito: persone che non si vedevano da anni ma che in realtà, appena hanno incrociato gli sguardi, si sono ritrovati e all’improvviso sembravano tutti essersi visti il giorno prima.

"Questa serata viene fatta per festeggiare, non per recriminare", è stato più volte spiegato. Ed è giusto così. E poi i protagonisti hanno cominciato a prendersi in giro. "Ti vedo bene, oh, non un filo di magro", ha detto un compagno a un altro. E tutti a ridere. C’è la maglia dell’epoca, qualcuno ci ha cucito sopra lo scudetto, ci sono i palloni firmati, le foto. Uno di quel gruppo, un mito come Daniel Bertoni, si è fatto un viaggio di ore e ore, dall’Argentina in Italia. Mica la Firenze Mare. E dice: "Vabbè, io vedo in forma i miei compagni, pure io sono dimagrito dieci chili". Un mito. Anche perché, nel parlare, passa dall’ironia fiorentina a un po’ di malinconia sudamericana: "Sai, io in carriera ho pianto due volte: quando ho lasciato la Fiorentina e quando ho perso lo scudetto". E nel dirlo stringe la maglia viola che gli è stata regalata. Noi si festeggia. Ci piace così.

Niccolò Gramigni

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