Le stagioni fiorentine di Mino Maccari

Francesco

Gurrieri

Il recentissimo volume di Francesco Maria Pistoia, "Mino Maccari senese spavaldo", prefato con sapienza da Roberto Barzanti (Effigi Ed.), costituisce la più sistematica e simpatica ricostruzione filologica dell’artista e intellettuale più sentenzioso, sarcastico, dissacratore e oracolare del Novecento che conta. L’autore si è potuto giovare di una inesplorata documentazione depositata presso la Biblioteca Umanistica dell’Università di Siena, nonché di altri inediti messi a disposizione della famiglia. Amato da Roberto Longhi, da Contini, da Zampa, Maccari fu sagace interprete della ‘commedia umana’. "Si sentiva tradito, ingannato, illuso – scrive Barzanti -, travolto da un’imperdonabile ingenuità. La sorgente della sua arte è la stessa che lo convinse ad abbracciare in politica sentieri senza sbocco". Maccari, nato a Siena nel 1898, fonda la rivista "Il Selvaggio" nel ’24 a cui legherà il suo nome in modo indissolubile fino alla chiusura nel ’43. Nel ’27 apre in via San Zanobi la Stanza del Selvaggio, una galleria d’arte dove fu riversato tutto lo spirito della rivista, distinguendosi per intransigenza e costante critica interna al partito fascista, a cui non mancava di rimproverare la prematura involuzione, perdendo le istanze rivoluzionarie e antiborghesi. Così, nella galleria, furono esposte le opere dei più importanti collaboratori della rivista, un gruppo di “selvaggi”, avversi a qualsiasi forma di astrattismo, di decadentismo e di superficiale dilettantismo. Una realtà contraria a ogni propagazione di teorie, forme e attitudini di origine straniera e specialmente nordica e americana, tendenti a fare dell’Italia una provincia della civiltà teutonica, slava o anglosassone. Ma quasi subito Maccari sarà chiamato da un altro toscano, Malaparte, a collaborare al quotidiano La Stampa, trasferendosi a Torino. Nel dopoguerra sarà di nuovo a Firenze; nel 1952 Alessandro Bonsanti lo chiamerà al Vieusseux a fare una lezione in un ciclo di conversazioni sulla pittura contemporanea: una polemica lezione di polemica critica da far invidia ai polemisti nostri contemporaei.

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